giovedì , Ottobre 10 2024

Droga in espansione in provincia di Enna: “la si può comprare come si prende al bar il caffè”

Il fenomeno droga, tra acquisto, smercio ed incremento dei droganti, sta diventando un fenomeno che si espande nel territorio della provincia di Enna.

Stefano Dell’Aera, 60 anni, psichiatra, da 29 anni dirigente del Ser.T. dell’Azienda sanitaria ennese, assieme ad altri colleghi ha circa 350 tossicodipendenti in cura nei tre distretti di Enna, Nicosia e Piazza Armerina. Del fenomeno droga ha una visione quasi apocalittica. “In realtà – dichiara Dell’Aera – nel campo della droga il mercato è accessibile a qualunque ne ha bisogno, si può comprare come si prende al bar il caffè, dallo spinello ad altra sostanze come anche eroina e cocaina, non ci sono problemi di soldi e gli spacciatori li trovi dovunque, i prezzi sono accessibili a tutte le tasche, il mercato della droga in provincia è molto florido, non ci sono problemi, basta saperti girare e raggiungere determinati luoghi e la droga la trovi senza problemi. Se la provincia di Enna è dal punto di vista socio-economico debole, i soldi per la droga si sono trovati sempre e si continuano a trovare perché coinvolge persone di tutti i ceti sociali; il fenomeno non si fermerà. Ormai esiste un circuito dello spaccio molto consolidato a tutti i livelli, le mafie lo sanno ed agiscono di conseguenza. Legalizzare la droga non siamo all’altezza della situazione, si tratta di una lotta impari, difficile”.

“La droga e il suo utilizzo in tanti giovani rappresenta la resa incondizionata della società civile. L’uso sempre più frequente di stupefacenti nelle età giovanili rappresenta il termometro di una società che non è in più grado di trasmettere valori e concrete motivazioni alle nuove generazioni“. A dichiararlo il dottor Claudio Millia, neurologo-sociologo, rappresentante politico, ex dirigente sportivo, conoscitore della società ennese in tutti i suoi risvolti sociali. “Oggi – prosegue il dottor Millia – si registra sempre più frequentemente l’incapacità di sapere affrontare non tanto le quotidiane difficoltà della vita ma di trovare quello spirito intrinseco per generare quell’energia necessaria a reagire consapevolmente alle avversità quotidiane della vita, nel lavoro, nei rapporti con gli altri. Oggi, purtroppo, emergono in modo sempre più eclatanti le assonanze sociali dove i soggetti più fragili nella ricerca spasmodica di certezze e sicurezze troppo spesso trovano una falsa risposta nelle dipendenze di qualsiasi tipo, passando con indicibile superficialità dall’uso quasi naturale di alcool, a quello delle dipendenze farmacologiche e/o comportamentali assumendo atteggiamenti compulsivi che nel tentativo di trovare forza e sicurezza conducono i giovani troppo spesso al margine di una realtà che li emargina e li ghettizza ulteriormente in un circolo vizioso sino all’oblio più completo. Forse la nostra generazione deve ammettere di avere fatto degli errori soprattutto trasmettendo concetti allucinatori come l’arrivismo, la ricchezza ad ogni costo, il protagonismo, il successo ad ogni costo”.

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