Pilolla di saggezza. A chi vuole intendere intenda, ascensore sociale

Succede nella vita che saliamo sull’ascensore sociale, o per le proprie competenze o per circostanze e perché no anche per la fortuna.

Piano piano ci facciamo prendere del ruolo, da nuove problematiche e incominciamo a cambiare, la nostra vita cambia, non abbiamo tempo, il tempo di riflettere.

Siamo ormai presi dal nostro ruolo, ma il ruolo è potere? E il potere lo usiamo al servizio di ci ha dato il ruolo? Spesso ce lo dimentichiamo, dimentichiamo che dobbiamo essere a disposizione degli altri.

E l’umiltà dove la mettiamo? LA DISPONIBILITA’!

Metterci nei panni degli altri, cercare di capire i bisogni degli altri, perché questo che dobbiamo fare.

E le nostre radici?  Di chi siamo nipoti di chi siamo figli?

Che lavoro facevano i nostri genitori che ci hanno fatto studiare e ci hanno aiutato a salire quel famoso ascensore sociali con tanti sacrifici.

Ci hanno sicuramente insegnato a rispettare i più grandi, i più poveri ci hanno dato l’educazione. Ormai guardiamo avanti,  il passato ce lo dimentichiamo. Siamo diventati importanti.

Poi  succede che l’ascensore si rompe siamo costretti a scendere le scale piano per piano, e forse ci togliamo tutta quella boria che abbiamo preso.

Ed è come svegliarsi, rivedere i propri genitori che continuano a lavorare e continuano a guardarci ricordando le proprie origine e che a sua volte erano le origini dei propri genitori.

Non basta guardare avanti, bisogna guardare pure dietro e non dimenticare le proprie origine, le nostre radici.

E SE DIETRO IL RUOLO CE LA CAFONAGGINE?

A CHI VUOLE INTENDERE INTENDA

 

 

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