Elezioni politiche del 4 marzo: si applicherà la “garbage can theory” per la scelta dei candidati?

Sul Corriere della Sera di questa mattina è comparso l’articolo dal titolo “Renzi vuole nelle liste tanta società civile. I nervosismi tra gli eletti”. Per battere il M5S alle elezioni politiche del 4 marzo 2018, Renzi ha detto ai suoi che tanti nomi nelle liste dovranno provenire dalla società civile. Potete immaginare il panico tra gli uscenti, che dovranno lasciare il posto a quelli che saranno selezionati nella società civile. Ma gli uscenti possano sperare nella “garbage can theory” (la teoria del bidone della spazzatura), che gli studiosi di sociologia dell’organizzazione conoscono. Il Pd butta nel bidone della spazzatura molti uscenti o quelli che aspiravano ad una candidatura nel Pd in passate recenti elezioni, ma non l’hanno ottenuta. E’ probabile che saranno ripescati da qualche partito che andrà a rovistare nel bidone della spazzatura e della carta straccia per candidarli nelle sue liste. Questa potrebbe essere una delle ragioni di alcuni addii appena consumati ed altri annunciati, quando le elezioni politiche sono così vicine. A scanso di equivoci, nella “garbage can theory” non c’è nulla di offensivo che possa urtare la sensibilità di ognuno di noi. Quante volte ci è capitato che, dovendo prendere una decisione, ci siano venute in testa molte idee, che abbiamo sistematicamente cestinato perché di primo acchito non ci sembravano buone. Ma dovendo prendere comunque una decisione, siamo tornati a rovistare nel cestino immaginario della carta straccia dove abbiamo buttato quelle idee e alla fine ne abbiamo scelta una che ci è sembrata che facesse al caso nostro. L’assunto principale di questa teoria dell’organizzazione è che il processo decisionale non è mai guidato dalla razionalità ma dalla casualità. Anche la selezione dei candidati alle prossime elezioni politiche può avvenire con il meccanismo della carta straccia. Non c’è nulla di male. E non è detto che non funzioni.

Silvano Privitera