Caro 2000,
Auguri: sei diventato maggiorenne. E pensare che qualcuno non sperava di vederti nascere (“mille e non più di mille”) oppure che si riuscisse ad arrivare a questo traguardo (fermandoci al 21 dicembre 2012). Ma imperterrita la storia ha continuato a scorrere, ignorando la suscettibilità di molti e i portafogli pieni di altri, che con queste corbellerie si sono arricchiti, giungendo a questo traguardo. Ed è un traguardo, per come intende la legge italiana, che ti consente di essere definito “maggiorenne”. Cosa si può dire dinnanzi a cotanto risultato? Ci sono tanti rimproveri e complimenti da farti. E una lettera non basta. Ma cerchiamo di farcela bastare… caro 2000, come tutti i bambini piccoli, appena nato, hai subito mostrato che eri un qualcosa di speciale. Che avresti portato tante novità e avresti scosso gli animi di chi avrebbe vissuto con te e accanto a te. E come tutti i bambini, hai cominciato anche a fare i capricci. Io, che ero un po’ più grande di te, ma non di molto, ho visto il tuo primo brutto vagito del 2001 con il crollo delle Torri Gemelli. La novità che portavi era l’internazionalismo del terrorismo. Ti abbiamo visto nella morsa tra gli “infedeli” occidentali e i “tiranni” del medio oriente. Ti abbiamo visto tra le braccia fatte dalla morte di un Saddam Hussein che nel 2003 perse tutto il suo regno. E in quelle di un Al-Zarqawi o di un Bin Laden che rappresentavano l’ “uomo nero” che si nascondeva chissà dove ma che alla fine è stato eliminato (non senza qualche spavento e pianto a Londra o in Spagna o in Nassiriya). Hai cominciato a crescere e abbiamo visto morire sotto gli occhi tutti i rimasugli del “fratello maggiore” ‘900. Abbiamo visto morire Arafat, Reagan, Thatcher, Fidel Castro, Mandela e potremmo continuare… Ma ancor di più abbiamo visto morire un simbolo della religione e della lotta ai totalitarismi che nel 1978 aveva iniziato a cambiare tutta la storia di quel tempo e la ha influenzata fino ad oggi: Giovanni Paolo II. E chissà come mai, forse per fatal destino, la disfatta dell’uomo nero Bin Laden e la santificazione di questo Papa sono avvenute nell’arco di qualche ora. E, accanto a questi due, altre personalità che hanno influenzato questi anni: il presidente, primo nella storia di carnagione scura (qualcuno disse “abbronzato”) americano Obama e il Papa Francesco, questo signore preso “dalla fine del mondo” assiso al soglio pontificio dopo la clamorosa e discussa rinuncia di Benedetto XVI, papa poco capito e poco amato (proprio perché poco capito) ma che stava “sistemando i conti” di tutta la Chiesa e la religione cattolica. Vabbè, ora abbiamo questo “papa rock” che sta affrontando il nuovo tema dell’immigrazione imperante dai paesi del terzo mondo. Paesi che, durante questi anni, hanno deciso di sbarazzarsi dei loro tiranni, come fanno tutti i ragazzi quando, adolescenti, cercano indipendenza dai genitori. E allora via Ben Alì, via Mubarack, via Gheddafi e via Assad (anche se quest’ultimo ha tenuto!). Il problema, e tu lo sai bene, caro 2000, che se i ragazzi, una volta raggiunta l’indipendenza, cominciano a frequentare cattive amicizie, la strada verso il baratro è aperta. E il baratro non è tanto l’anarchia, ma l’Isis che oggi si è sostituita all’ “uomo nero”, diventando quel bullo della scuola di cui tutti gli adolescenti hanno paura. E non dimentichiamoci che, come tutti gli adolescenti, anche tu ti sei messo alla ricerca di una guida. Purtroppo ti stai facendo trascinare da chi ti parla alla pancia e ora siamo qui a vederti ammaliato da un parruccone ambulante e da tanti leccapiedi arrivisti che vorrebbero mettersi dalla parte della destra politica (ignorando cosa sia la vera destra…). Caro 2000, continuando a scrivere, noto sempre più che tu adolescente, come tutti gli adolescenti, stai idolatrando anche troppo il tuo fratello ‘900. Come nel ‘900 si sta ricreando quel doppio blocco Russo-americano (anche se, per strafare, tu hai deciso di creare un tripolo con la Cina). Come il ‘900 ci vuoi far stare in pensiero con le bombe atomiche (anche se chi sta proponendo la cosa, forse per “addolcire” la pillola, assomiglia ad un paffuto “Cicciobello” versione nordcoreana). Per fortuna, a differenza del ‘900, almeno nel 2018 dobbiamo festeggiare il secolo dalla fine di una guerra mondiale e non l’armistizio di essa (anche se si parla di “guerra mondiale a pezzi”). Come il ‘900, anche tu sei pervaso da falsità, solo che ai tempi si manifestavano con un ministero della propaganda, oggi con uno strumento più subdolo (ti sei modernizzato!) che prende il nome di “fake news”. Nel ‘900 i colpi di stato avvenivano con le armi. Oggi avvengono con la politica e con la sospensione della democrazia. Nel ‘900 non esistevano le multinazionali. Oggi costituiscono i veri governi e l’informatica, nata nel ‘900, oggi è il più grande strumento di potere. Caro 2000, continuo a scriverti, e vorrei trovare qualcosa di bello che sia capitato in questi anni. E non voglio ridurlo al gossip di un matrimonio inglese o di chissà quale altro avvenimento. Ma credimi, alla vista di quello che è stato fatto ad oggi, l’unica cosa positiva è la speranza di un mondo migliore. La coscienza, dopo la tempesta, che abbiamo bisogno di pace, di radici, ma al contempo di fratellanza. E la speranza verrebbe quasi dalle parole di quel cantautore che ti sei portato via nel 2012. Caro 2000, speriamo che con la maturità, ci “sarà da mangiare… tutti i muti potranno parlare… festa tutto l’anno… ogni Cristo scenderà dalla croce e anche gli uccelli faranno ritorno” e soprattutto “senza troppi disturbi qualcuno sparirà, saranno forse i troppo furbi e i cretini di ogni età”.
Auguri!
Alain Calò
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