domenica , Febbraio 9 2025

Guariti per servire… “mano nella mano”

Domenica scorsa abbiamo iniziato a leggere il racconto della “giornata di Cafarnao” (Mc 1,21-34).
Nel Vangelo di questa domenica, Gesù esce dalla sinagoga e va nella casa di Simone: inizia la Chiesa. Come c’era una dimensione pubblica della vita di Gesù, così ce n’era anche una privata: la vita vissuta con i suoi discepoli, dove si parlava, ci si ascoltava, si mangiava insieme e ci si riposava.
Ora, entrati in casa di Pietro e Andrea, si accorgono che nessuno li accoglie: dovrebbe essere compito della suocera di Pietro, ma una febbre la tiene a letto. Gesù, informato della cosa vuole incontrarla.
E’ bello questo preoccuparsi degli apostoli per i problemi e le sofferenze delle persone care.
Gesù li ascolta e risponde: si avvicina, si accosta, va verso il dolore, non lo evita, non ha paura.
La prese per mano.
Mano nella mano, come a dire “non sei più sola”, come un padre o una madre a dare fiducia al figlio bambino.
Mano nella mano, uomo e Dio, l’infinito e il mio nulla.

Cari amici proviamo a riscoprire la dimensione di cura e di sostegno che possiamo darci gli uni gli altri, con gesti concreti di affetto, di vicinanza e di compassione.

Prendendoci cura degli altri e parlando loro dell’amore di Dio, camminiamo, senza fermarci mai, come Gesù.
…camminando, ci accorgiamo che quella cura prestata a chi incontriamo nella vita, e quelle parole rivolte agli altri, ci stanno guarendo.

Don Giuseppe Rugolo

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