“Torni a bordo, cazzo!”

“Torni a bordo, cazzo!”
Così il nocchiero in gran tempesta De Falco riscattava l’onore italico. Con l’autorità del comandante “incazzato” De Falco imponeva al pavido Schettino il coraggio e l’Italia lo pensava già Dux. Capetto se non proprio Comandante buono per urlare, dal sicuro centro di comando, cosa fare all’uomo al centro del pericolo: paradigma delle genti italiche, tutte. De Falco però in pieno #Me Too svela l’Hide e appare sempre eroe, ma con qualche macchiolina. Macchiolina sia chiaro, la violenza domestica in Italia è cosa saputa e comunemente accettata tranne il 25 novembre, sempre più pulito comunque degli “assassini”, “scrocconi”, “mafiosi”, “spiegatori sempre pronti a illuminarci tutti su tutto” e “vecchi giovanilisti” quindi sempre il meglio del peggio e per ciò buono per sputacchiare ordini sul Paese dei nostalgici, che riscopre cos’è la destra e cos’è la sinistra a suon di botte. In attesa del nuovo padrone germanodiretto prepariamoci dunque a nuove violenze, senza domandare ai fomentatori d’odio di tacere perché la “parola contraria” è solo quella di Erri De Luca, l’istigatore dei sabotatori No Tav, lo scrittore processato per reato di parola! Gli italiani allergici alle ruberie e alle mafie, i disciplinati, i buoni ma non buonisti, cosa debbono pensare di questa meschina campagna elettorale? Chi dovrebbero votare?

Gabriella Grasso

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