Il 15 marzo del 2011 Giulia Tavilla, diciassettenne genovese, moriva per le conseguenze di un disordine alimentare di cui soffriva da anni. Il 15 marzo del 2012 Stefano Tavilla, papà di Giulia, fondeva la data della morte della figlia al Fiocco Lilla, di importazione americana. Il Fiocchetto Lilla negli Stati Uniti rappresenta, da più di 30 anni, la lotta contro i disturbi del comportamento alimentare: anoressia, bulimia, binge eating, obesità, Ednos e tante e altre nuove forme ancora. Il fiocco lilla è un simbolo, un segno di speranza per chi lotta quotidianamente contro un demone, nel silenzio, per la paura di essere stigmatizzati da chi usa la malattia come offesa, accusa o vergogna.
Oltre tre milioni sono i malati di Dca per lo più ragazze, ma anche over 40 e bambine talvolta, l’insorgenza dei primi disturbi può arrivare prestissimo. Aumenta anche il numero degli uomini prigionieri del corpo e del cibo. In Italia curarsi non è così semplice, i servizi pubblici o convenzionati a disposizione sono distribuiti sul territorio male, malissimo. Le famiglie dei malati si trovano sole ad affrontare un divoratore insinuante. Auguriamo a chi ne soffre di trovare la forza per lottare e speriamo di non dover più leggere insulti come: web anoressica o web bulimica. Insulti meschini e irrispettosi per chi soffre o per chi di bulimia e anoressia è morto.
Gabriella Grasso
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