Beati quelli che non hanno visto eppure credono!
Questa è la beatitudine chi fa fatica, per chi cerca a tentoni, per chi non vede, per chi ricomincia…
La beatitudine per chi come Tommaso, detto didimo (nostro gemello) vuole vedere.
Abbiamo spesso letto la figura di Tommaso in maniera negativa, come colui che non si fida di ciò che gli altri gli hanno detto (il Signore è risorto), proviamo insieme quest’oggi a conoscerlo veramente.
Ognuno di noi ha bisogno di non accontentarsi dell’esperienza altrui. Ha bisogno di non accontentarsi della fede che ha ricevuto: credenti non si nasce, si diventa.
Mettiamoci oggi in cammino con Tommaso e come Tommaso.
Iniziamo a conoscere il Vangelo!
Gesù risorto ci invita ad una “vera conoscenza” di Lui (metti qua il tuo dito nel foro dei chiodi, stendi la mano, tocca).
Scopriamo nelle ferite del Risorto, le feritoie dell’amore!
A Tommaso basta questo gesto. Non è scritto che abbia toccato. Perché Colui che ti tende la mano, che non ti giudica ma ti incoraggia.
Carissimi fratelli, dopo aver fatto con Tommaso esperienza di Amore, diciamo insieme “Mio Signore e mio Dio!”
don Giuseppe Rugolo