“Spargere il seme di principi democratici di libertà, uguaglianza, giustizia sociale, solidarietà, affermati nella nostra Costituzione e radicati in un passato che oggi, molto spesso, si tende a far dimenticare”: è quanto è riportato in un breve video degli studenti del liceo “Napoleone Colajanni” e Dante Alighieri di qualche anno fa. Da qui l’importanza della celebrazione del 25 aprile di oggi che, a seconda della sensibilità istituzionale, non sempre è uguale negli anni. La provincia di Enna, da questo punto di vista, è tutta da scoprire, nel senso che vi sono cose che meriterebbero maggiore attenzione anche per l’apporto che diede alla lotta antifascista e alla Resistenza. Furono in molti i giovani dell’ennese che si distinsero nella lotta di liberazione. Da una ricerca, si vuole qui riportare un elenco (siamo convinti che molti altri dovrebbero essere aggiunti) di diversi nomi che ebbero un ruolo rilevante nelle iniziative più rischiose tra cui Giacomo Lisacchi, di Villapriolo (nella foto), caduto a Rovereto (Trento) il 9 settembre 1943 per avere “affrontato un forte nucleo di soldati tedeschi armati di parabellum”, medaglia d’argento alla memoria; Alfonso Guarneri, di Villarosa, partigiano, fucilato il 6 giugno 1944 a Biella; Salvatore Principato, di Piazza Armerina, arrestato l’8 luglio 1944, fu fucilato il 10 agosto a Piazzale Loreto a Milano; Pietro La Marca di Piazza Armerina, dopo l’armistizio fece parte della struttura della Resistenza a Roma, Medaglia d’oro; Ernesto Speranza, di Agira, partigiano della Div. Garibaldi, fucilato l’1-04-1944 al Colle della Maddalena Pinerolo (TO), medaglia d’argento alla memoria. E poi Pietro Spedale, di Calascibetta, fucilato il 21 febbraio 1945 a Barbania (To); Angelo Andolina, di Enna, caduto il 7-08-1944; Giovanni Giuseppe Augino, di Valguarnera, fucilato a Casale Monferrato(AL) il 15-01-1945;Alfredo Attardi di Enna, fucilato il 15 dicembre 1944;Rosario Ciotta di Villadoro, caduto il 30-01-1945 a Canale (Cn); Vincenzo Mattia di Enna, caduto a Montegroppo (Parma) nel maggio 1944; Filippo Di Blasi di Pietraperzia, caduto il 24-03- 1945 a Valle Pesio ( CN); Giuseppe Ferruzza di Enna, caduto il 17-02-1945 in Piemonte; Vincenzo Gamidda di Regalbuto, caduto il 23- 11-1944 ad Asti; Francesco Marotta di Valguarnera, caduto il 24-04.1945 durante la liberazione di Genova; Andrea Montesanto di Enna , caduto il 2-12-1944 a Ricaldone (AL); Salvatore Pellizzieri di Troina, fucilato a Ponte Bormida di Monesiglio (CN); Antonino Rinaldi di Nissoria , fucilato il 31 gennaio 1945 a Costa Grossa di Pietra de’Giorgi (Pavia); Paolo Scardino di Leonforte, caduto il 10-04-1945 durante un sabotaggio; Vito Privitera di Catenanuova morto a Barge (CN). Ricordiamo anche i partigiani leonfortesi Pietro Ratto, Salvatore Chiavetta, Salvatore Grillo, Nunzio Rindone, Giovanni Santangelo; Angelo Cedro di Assoro, Michele D’Amico di Nicosia, Giuseppe Medicina di Barrafranca, Rosario Militello e Giuseppe Crispi di Piazza Armerina, Paolo Calcara di Enna, Salvatore Campagna di Nissoria. Infine Pompeo Colajanni, nome di battaglia “Barbato”, che organizzò la liberazione di Torino, dal 25 al 28 aprile 1945.
Giacomo Lisacchi
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