Il primario di cardiochirurgia del nosocomio più attrezzato d’Italia, al comunicato della sera, col camice d’ordinanza, ha detto: “Il clochard di cui non sappiamo niente trovato nelle campagne di Roccacannuccia, agonizzante e sporco, è stato operato d’urgenza da me di persona, personalmente. Noi siamo medici e non figurine televisive. Curiamo tutti senza riserve. Dovesse arrivare un presidente, anche emerito, avrebbe lo steso trattamento. E’ finito il tempo degli ospedali pubblici usati privatamente da camici bianchi indegni del giuramento di Ippocrate”. Il bimbo curato in una delle migliori realtà pediatriche del mondo invece ha dovuto attendere. L’Italia, dello Ius Solis e della genitorialità de facto, gli ha concesso la cittadinanza per consegnarlo ai dottori buoni: i nostri, che gli avrebbero garantito un fine vita indolore come quelli svizzeri.
Ma: “Al nostro bimbo sono spuntate le ali intorno alle 2.30. I nostri cuori sono spezzati. Grazie a tutti per il sostegno”, scrive mamma Kate. “Il mio gladiatore ha posato lo scudo e si è guadagnato le ali. Abbiamo il cuore spezzato. Ti voglio bene ragazzo mio”, sono le parole commoventi del padre Tom.
Ciao, Alfie
Nella legislazione inglese, la patria potestà non è assoluta: la magistratura ha il compito di difendere gli interessi dei minori, anche contro la volontà dei genitori, e anche se ciò significa imporre il diritto a una fine dignitosa.
Gabriella Grasso
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