L’istanza di riabilitazione relativa al processo per frode fiscale sui diritti tv Mediaset è stata depositata presso la cancelleria del tribunale di Sorveglianza di Milano lo scorso 12 marzo. Ieri, nel tardo pomeriggio – nell’udienza senza la presenza della difesa, né della Procura generale – i giudici (relatore Gloria Gambitta, presidente Giovanna Di Rosa) hanno accolto la richiesta dei legali di Silvio Berlusconi decretando di fatto la sua immediata candidabilità: se in questo momento si dovesse andare alle urne, il leader di Forza Italia avrebbe il diritto di presentarsi alla Camera dei deputati o al Senato della Repubblica.
Con la riabilitazione, che “estingue le pene accessorie e ogni altro tipo di effetto penale della condanna”, decadono infatti e conseguenze della legge Severino, che all’articolo 15 sancisce l’incandidabilità al Parlamento per i sei anni successivi a una condanna definitiva. Contro questo divieto Berlusconi ha fatto anche ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo a Strasburgo, dove la sentenza è attesa non prima del prossimo autunno. Il 12 marzo i legali dell’ex Cavaliere, Niccolò Ghedini e Franco Coppi, hanno depositato a Milano la richiesta di riabilitazione come previsto dalla legge: erano trascorsi tre anni dall’ultimo giorno, l’8 marzo del 2015, in Silvio Berlusconi ha finito di scontare la pena di un anno (gli altri tre erano stati indultati) per la condanna definitiva dell’agosto 2013 a quattro anni di reclusione per frode fiscale nel processo sui diritti tv Mediaset.
Il Cavaliere aveva ottenuto l’affidamento ai servizi sociali e svolto attività di sostegno ai disabili presso la Sacra Famiglia di Ceano Boscone. Come prevedeva la condanna definitiva, l’ex presidente del Consiglio ha anche risarcito l’Agenzia delle entrate e questa era l’ultima condizione da rispettare per avanzare la domanda di riabilitazione che ha fatto decadere gli effetti della legge Severino.
“PROVE COSTANTI DI BUONA CONDOTTA” Alla fine l’istruttoria avviata dal tribunale di Sorveglianza, affidata alle forze dell’ordine, ha decretato la candidabilità del Cavaliere. I magistrati hanno accertato che il “condannato ha dato prove effettive e costanti di buona condotta” e di essersi reinserito nella comunità rispettandone nei limiti del possibile le regole. Inoltre hanno avviato una valutazione sui processi in corso a carico di Berlusconi tra cui Ruby ter, dal quale sono emersi presunti versamenti corruttivi alle ragazze che hanno partecipato alle feste di Arcore (in cambio del loro silenzio) fino al novembre 2016 e quindi dopo l’espiazione della pena.
In ogni caso – come spiegano dal tribunale di Sorveglianza – caso i “carichi pendenti” non sono in sé e per legge ostativi alla riabilitazione, ma vanno valutati nella loro specificità. Ora la Procura generale può decidere di opporsi alla decisione dei magistrati milanesi e se ciò avverrà dovrà essere fissata un’altra udienza, stavolta alla presenza delle parti, e contro la decisione avranno comunque la possibilità di ricorrere in Cassazione. Intanto comunque Silvio Berlusconi, se si votasse, potrebbe candidarsi alle elezioni. Da subito.
by messaggero