sabato , Febbraio 8 2025

L’ascensione: inizia la nostalgia del cielo

Con l’Ascensione Gesù non è andato altrove o in alto, è andato avanti a noi è dentro di noi! “più intimo a me di me stesso” (Sant’Agostino)
Potremmo pensare l’Ascensione come un “percorso cosmico” in realtà essa è “la navigazione del cuore” che ti conduce dalla chiusura in te all’amore che abbraccia l’universo (Benedetto XVI).
L’Ascensione del Signore è la celebrazione di due partenze, quella di Gesù verso l’intimo e il profondo; quella della prima Chiesa in uscita, verso gli angoli oscuri della terra.
Il Signore Gesù chiama gli undici a questa navigazione del cuore; sono un gruppetto di uomini impauriti e confusi, a loro a noi affida il mondo.
La Parola di questa domenica, se letta in profondità, ci spinge a pensare in grande a guardare lontano. “Solo il cristianesimo ha osato situare un corpo d’uomo nella profondità di Dio” (R. Guardini).
Il Risorto asceso al cielo ha enorme fiducia in noi.
La sua presenza in cielo è presenza tra noi. E’ l’inizio della responsabilità di evangelizzare tutte le genti, di diventare suoi testimoni. Oggi sempre “andare a predicare la buona notizia ad ogni creatura”.
Carissimi iniziamo seriamente a contemplare questa “presenza”.
Diventiamo noi “Presenza”.

Don Giuseppe Rugolo

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