E’ finita la campagna elettorale per le amministrative del 10 giugno. Peccato, ci vorrebbe una votazione ogni sei mesi, ma forse con il nuovo governo lega/stellato l’avremo. Tutti con parole uguali e aggettivi analoghi hanno assicurato rinascita e prosperità. Le passate amministrazioni hanno fallito, ma le nuove trionferanno!
Sicuro come la morte è che il prossimo quinquennio porterà anche il mare nell’entroterra siciliano.
Turismo esperienziale e culinario, cultura per tutti, anche per gli “scecchi” e lavoro a iosa, soprattutto per gli “schiffarati”. Diventeremo tutti BELLISSIMI: dentro, fuori e pure di lato. Certo qualche parolina inopportuna c’è stata e certo, nonostante le premesse di ogni comizio, anche le ingiurie e le diffamazioni non hanno fatto difetto. Tutto naturalmente in nome della VERITA’, ma quid est veritas? Dicevano quelli.
Gli spiegatori da tastiera la propinano ogni giorno agli stolti, che essendo stolti però non capiscono e insistono a domandarsi: “cos’è la verità?”. Verità è quello che dico io perchè quello che dicono gli altri o è menzogna o è fuffa. La verità comunque non la dice mai chi scrive, che ha la colpa di scoperchiare vasi di Pandora indicando il male e non esiste colpa più grave di raccontare il male.
Nello Zibaldone, Leopardi scriveva, che non il male ci spaventa, ma chi lo narra. E allora “a che titolo? Perché? Per conto di chi?” dopo aver giudicato inadatte le precedenti amministrazioni, che non hanno saputo far tesoro delle critiche costruttive i prossimi agiscono già nello stesso identico modo: “chi ti credi di essere?” è un loop.
La domanda è sempre capziosa, strumentale o inopportuna e la risposta, se appare poco convincente, è sempre fraintesa o mal riportata. Per i prossimi cinque anni scrivendo di mala o buona gestione useremo la formula “pur non essendo scritti a ordini cavallereschi, carbonari o paranormali, noi possiamo dire la nostra, voi potete non leggerla e se vi scappa di offenderci, trattenetevi che la diarrea verbale è poco elegante”.
Gabriella Grasso
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