Sulla rivista di geopolitica Limes c’è una cartina della Sicilia nella quale sono indicati i mandamenti di Cosa Nostra. In questa cartina elaborata dalla Direzione Investigativa Antimafia compare Troina come paese sotto l’influenza della famiglia Santapaola. E’ comprensibile che questa cartina attiri l’attenzione di chi a Troina ci abita. Non è solo questo l’aspetto che suscita l’interesse per il saggio al quale è allegata questa cartina.
Limes è una rivista di geopolitica e cartine geografiche della Sicilia ne contiene anche altre. Da punto di vista geopolitico, “la Sicilia è ancora, con sue basi a vessillo Nato e le sue reti telematiche, è ancora una chiave di accesso insostituibile per il controllo del Mediterraneo e per la proiezione militare verso il Nordafrica e il Medio Oriente”. Ma dal punto di vista economico e sociale, come si presenta la Sicilia? Si presenta come una regione alla deriva che sta affondando nel Mediterraneo. Ecco alcuni dati: ogni anno lasciano la Sicilia oltre 10 mila giovani sotto i 30 anni per l’impossibilità di crearsi un futuro nei paesi dove sono nati e cresciuti. A questi si aggiungono altri 52 mila giovani che decidono di completare il loro percorso universitario fuori dalla Sicilia. La maggior parte di questi, una volta completati gli studi, non tornerà nei paesi di origine. “Cu niesci, arriniesci” è il vecchio detto troinese. Non sono soli i giovani sotto i 30 anni che emigrano. “Il numero complessivo dei siciliani che ogni emigrano verso il Nord e l’Europa è di 25 mila unità (si tratta per la maggior parte di persone laureate e specializzate)”, leggo su Limes. Altri dati che misurano il disastro dell’isola sono quelli relativi alle risorse della programmazione comunitaria, che ha messo a disposizione della Sicilia 15,4 miliardi di euro. Questa pioggia di denaro, spesa sola in parte, non ha inciso sullo sviluppo della Sicilia. Altri dati segnalano lo stato di grave sofferenza in cui versano l’economia e la società siciliana. Sono 5 milioni gli abitanti della Sicilia, ma ne risultano occupati 1 milione e 300 mila (compresi quelli che lavorano in nero). I disoccupati sono quasi 1 milione. Le famiglie a rischio di povertà sono il 55,4 per cento del totale delle famiglie. La Sicilia è la regione italiana con il più numero di famiglie a rischio povertà. Il Pil procapite dei siciliani è pari al 17 mila euro l’anno, inferiore a quello della Grecia e dell’Ungheria, che sono i paesi più poveri dell’Unione Europea. Nella graduatoria dell’indice di infrastrutturazione la Sicilia è al penultimo posto in Europa, preciso in Europa a scanso di equivoci. La situazione è drammatica, ma di questi, per una sorta di rimozione collettiva, non se ne parla. Ed è grave che non se ne sia parlato nel corso della campagna elettorale che ha visto impegnate molte città grandi e piccole della Sicilia per eleggere i nuovi sindaci e i nuovi consigli comunali.
Silvano Privitera
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