San Leonardo in Passiria ha una disoccupazione del 1,9%, Leonforte del 27,9%.
L’entroterra siciliano è risultato l’ultimo nella graduatoria Istat. L’ultimo. I neet neppure si contano e le donne arrancano come possono. Le occupate regolarmente sono una rarità e neppure loro “sdegnano” il welfare familiare, che è l’unica fonte di reddito per le innumerevoli altre. Nell’ennese si campa con la pensione dei “nanni”, si rinuncia alle visite specialistiche affidandosi ai santi in cambio di viaggi scalzi e tavolate votive e si bussa ai parrini per un pezzo di pane. L’università è tornata a essere per pochi e anche alle superiori si rinuncia con una certa facilità. Gli sdentati aumentano e si vedono sempre più giovani storti però il sabato sera le pizzerie sono affollate e si sfila nelle promenade paesane agghindati come ai Navigli, si vendono quintalate di Gratta e Vinci, si smerciano litri e litri di alcolici e si spaccia a tutte l’ore, in ogni dove. La differenza reddituale è crescente, le bollette inevase e la povertà “attrassata” irrecuperabili e la schiavitù innegabile. Schiavi sono i “iurnatara” facilmente sostituibili in un paese senza Stato governato dall’anti Stato. La colpa naturalmente è di Saviano che usa la scorta per trovare parcheggio ovunque, dei nivuri che si contendono con noi la miseria e delle zingare che puzzano e non certo di un sistema affamante alimentato dall’ignoranza e dal disagio sociale.
Che pena!
Gabriella Grasso editorialista ViviEnna
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