Quando sentiamo dire che anche l’occhio vuole la sua parte, dobbiamo mettere nel conto che non sempre l’occhio scegliamo la parte giusta. Sembra questo il senso dell’aneddoto raccontato nel libro “Cronorama” di Riccardo Falcinelli e riportato nell’inchiesta “il valore (invisibile) dei colori” comparsa sul Corriere della Sera di domenica. Il colore predominate che avvolge le matite di grafite è il giallo perché questo fu il colore che venne usata nel lancio di quest’utilissimo strumento all’Esposizione di Chicago nel 1893. Una scelta casuale? Non lo sembra a giudicare dai risultati di un esperimento condotto da un gruppo di psicologi che ha messo di fronte a dei consumatori due matite di grafite avvolte da colori diversi: giallo e verde. I consumatori le provarono entrambe e si convinsero che la matita gialla usandola manteneva bene la punta per molto tempo mentre quella verde si spuntava subito. La grafite delle due matite era stessa. Che il colore possa influenzare le percezioni dei consumatori inducendoli a comportamenti non razionali lo hanno capito gli esperti della pubblicità, che sono dei “persuasori occulti” come recita il libro di Vance Packard. Proprio di lui mi sono ricordato leggendo l’inchiesta che occupa due pagine del Corriere della Sera. E in particolare dei risultati della ricerca condotta Color Research Institute citati da Vance Packard. Riassumo in breve l’esperimento di cui parla Packard nel libro “I persuasori occulti”. Ad un gruppo di casalinghe furono consegnate tre scatole dello stesso detersivo in polvere. Le scatole erano però di colore diverso: la prima scotola era solo di colore giallo, la seconda sola di colore blu e la terza di colore blu con chiazze di giallo. Alle casalinghe i ricercatori chiesero di usarle per qualche settimana. Sarebbero passati di nuovo per chiedere a loro quale delle tre scatole avrebbe dato i risultati migliori nell’usarli per lavare i vestiti. Nel riferire i risultati dell’esperimento le casalinghe dichiararono che il detersivo nella scatola gialla era troppo forte; alcune addirittura riferirono che il detersivo nella scatola gialla avevano rovinato i loro vestiti. Del detersivo nella scatola blu si dichiararono insoddisfatte perché lasciava i vestiti sporchi. Non avevano dubbi: il detersivo migliore era quello contenuto nella scatola armoniosamente colorata in giallo e blu. Per descrivere gli effetti del detersivo contenuto in questa scatola dove i due colori, il giallo e il blu, si armonizzavo perfettamente usarono aggettivi come “straordinari” “meravigliosi”. I comportamenti dei consumatori non sempre sono razionali e il colore spesso li induce a compiere scelte irrazionali. Questo i persuasori occulti lo sanno.
Silvano Privitera
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