Ci sono delle date che, belle o brutte che siano, hanno segnato il nostro tempo. Date di guerre e date di feste. Battaglie e firme di armistizi. Scoperte tecnologiche. Un record mondiale. E chi più ne ha più ne metta. Ma esistono anche delle date che rappresentano un unicum. Quelle date che concretizzano i sogni. E chi non ha mai sognato alzando lo sguardo in cielo e guardando la Luna? Bella, bianca, lucente. Questo nostro unico satellite naturale che ha ispirato poeti (uno fra tutti Leopardi), cantanti, artisti. Un luogo affascinante ed inaccessibile per migliaia di anni da noi uomini. Fino a quel 20 luglio 1969 quando la missione americana dell’Apollo 11 riuscì a portare ben tre astronauti sulla Luna: Armstrong, Aldrin e Collins. Chi di voi non conosce la celebre frase detta da Neil Armstrong quando, primo uomo a farlo, toccò il suolo lunare “questo è un piccolo passo per un uomo, ma un grande balzo per l’umanità”? Chi di voi non ha mai sognato di emulare e diventare un astronauta? Fare salti più di tre metri e “navigare” tra i mari della Luna? E pensare che tutto ciò altro non è che frutto della Guerra Fredda. Negli anni ’60 siamo nel cuore di quello scontro tra le due superpotenze mondiali, USA e URSS, che si contendevano il primato non solo in campo militare, ma anche nelle ricerche. E se ai russi vanno diversi meriti, quale l’aver lanciato il primo oggetto in orbita, ovvero lo Sputnik, nonché il primo uomo, Yuri Gagarin, va all’America il primato di aver fatto camminare l’uomo in un corpo naturale diverso dalla Terra. Quella scommessa voluta da Kennedy sul fatto di portare l’uomo sulla Luna entro la fine degli anni ’60 era stata vinta (ma lo scommettitore non poté assistervi perché assassinato nel 1963). Questo la dice lunga su come, attraverso finanziamenti statali sulla ricerca, possiamo veramente fare passi da gigante.
Cogliamo l’occasione di dare anche due nozioni di astronomia, non volendoci limitare solo alla storia. La nostra Luna è l’unico satellite naturale della Terra. Nel Sistema Solare tutti i pianeti, fuorché Venere e Mercurio, possiedono tali tipologie di satelliti che vengono denominate “lune” (famose sono, ad esempio le quattro lune di Giove scoperte da Galileo e quindi da qui il nome di “lune galileiane”: Io, Callisto, Ganimede ed Europa). Il nostro satellite, pur non essendo il più grande nel Sistema Solare (podio spettante a Ganimede che per dimensione, ma non per massa, supera persino il pianeta Mercurio!), gode di una interessante particolarità: per la sua dimensione è infatti un quarto della Terra, cosa che, se si esclude il sistema Plutone Caronte (che godono della proporzione di un mezzo), fa il sistema Terra Luna un unicum del Sistema Solare (il sopracitato Ganimede, pur essendo molto grade è proporzionalmente più piccolo al proprio pianeta Giove). Varie sono le teorie che tendono a spiegare la formazione della nostra Luna. Una tra le più accreditate vede un incontro scontro tra il nostro pianeta in via di formazione e un’altra massa rocciosa (di dimensioni non indifferente) che, dopo lo scontro, insieme al materiale che è fuoriuscito da entrambi i corpi, si è formato questo Sistema Terra Luna. Il nostro satellite è inoltre noto per la regolazione delle maree. Ma anche, anche se qui siamo in un campo “borderline” con la scienza, aspetti della vita quotidiana che vanno dall’agricoltura, ma anche nelle nascite e persino nel momento propizio del taglio dei capelli. Questo avviene attraverso le “fasi” della Luna. Cosa sono? il nostro satellite, effettuando i moti di rotazione intorno a se stesso, rivoluzione intorno al nostro pianeta, nell’arco di circa un mese (29 giorni) una zona illuminata dal sole che va via via crescendo (luna crescente) per i primi 14 giorni di tale periodo, un massimo (luna piena) e poi un periodo di decrescenza della zona illuminata (luna calante) fino a giungere ad un momento in cui la il Satellite non è illuminato (luna nuova) perché, ricordiamo, non essendo una stella, non brilla di luce propria ma di luce riflessa dal sole (tra l’altro, assieme al moto di rotazione e rivoluzione, la Luna gira intorno al Sole attraverso il moto di traslazione). Un’altra curiosità del nostro satellite sta nel fatto che, siccome moto di rivoluzione e rotazione possiedono all’incirca la stessa durata, dalla Terra è possibile vedere solo una “faccia” (quella che vediamo sempre nei momenti di Luna piena), mentre la restante metà, detta anche “Il lato oscuro” o “la faccia scura” è stato possibile vedere solo grazie a fotografie che per primi sono riusciti a fare i Russi.
Insomma, potremmo stare per ore ed ore a scrivere sulla Luna, questo corpo che ci fornisce spettacoli (anche l’eclissi di Sole avviene grazie alla particolare distanza e proporzione che c’è tra Sole, Luna e Terra) che ha ispirato e ispirerà tanti. Che ha prodotto passi, anzi balzi in avanti e che ancora ne produrrà (si parla di creare una base lunare, come anche una base di lancio per una eventuale spedizione su Marte). Ma sta di fatto che tutto questo equilibrio, queste proporzioni, questi casuali particolari, che possono essere imputabili, per chi crede, a forze divine, ci regalano ogni sera l’ispirazione e la pace di un mondo, la Luna, da sogno.
Alain Calò
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