Il disagio dell’intelligenza quando le parole parlano per noi è la risposta di chi alla notizia degli spacciatori pergusini ha urlato all’untore.
Gli acquirenti: giovani ennesi (e non solo); i fornitori: i soliti ignoti indigeni; gli unici colpevoli? I niuri.
A gestire le piazze di spaccio dovrebbe essere la mafia, ma siccome la mafia fa paura o offre lavoro e assistenza facendo da Stato dove lo Stato non c’è, non si può dire che la mafia delinque e più facile dire che delinquono i niuri.
La mafia è cattiva solo il 19 luglio (Borsellino), ora che al governo c’è un diventerà bellissima quando torneranno gli altri si preferirà nuovamente il 23 maggio (Falcone). Lo stesso reato commesso dall’italiano impallidisce a confronto perché se il pusher è straniero la morale si eccita e tutti a scagliare la pietra, che ci lava la coscienza. I migranti sono stati disumanizzati e per ciò è facile colpirli. Sono numeri più percepiti che reali e servono a spostare l’attenzione dai problemi veri. L’evasione fiscale in Italia sarebbe stata quantificata in 111 miliardi, venti volte più di quanto ci costa l’accoglienza, ma se mancano i soldi per le scuole, la sanità, l’assistenza, se cadono i ponti e esondano i fiumi la colpa è dei migranti, dell’Europa e dei piddini. A ben guardare anche le stragi del ’92 e il sequestro Moro hanno un’ombra che essendo nera riconduce al niuru.
Che bello, finalmente l’Italia è risorta… dalle ceneri del migrante.
Gabriella Grasso
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