La raccolta di poesie qui presentata comprende componimenti scritti dall’autore Giovanni Rotolo in un arco di tempo di quasi 25 anni, che si svolge nelle situazioni abitative, lavorative ed emotive di diversi luoghi, tra cui Milano, Palermo e Lodi. Il filo rosso che le tiene unite (ammesso che per tale genere letterario se ne possa sempre individuare uno), è abbastanza esplicitato nel titolo della raccolta stessa: l’ amore e la fiducia costituiscono i due elementi centrali di continuità,declinazione, congiunzione che sembrano sottesi al novero delle poesie (peraltro posizionate in scansione assolutamente casuale e disordinata).
E, più che un sommario elenco degli spunti euristici ed espressivi che questi elementi singolarmente trasmettono alla raccolta, ci sembra interessante tentare di cogliere alcuni tratti che li accomunano, e che in essa è possibile rinvenire congiuntamente. Possiamo individuare i seguenti.
1) L’ abbandono all’ altro. inteso non come semplice resa, o riconoscimento di inferiorità/superiorità, ma quale affidamento consapevole,scambievole, cangiante; scevro da remore, rimpianti, soprusi; e pieno di aspettative, ora ingenue, ora fondate,in un più compiuto espletamento delle incombenze che ci affida la dimensione del trovarsi “gettati nel mondo”.
Tale riferimento all’ “esserci”, che a livello filosofico riassume la posizione dell’ esistenzialismo, qui si traduce, più modestamente e fattualmente, in una “micro-narrazione” e descrizione di ciò che possiamo immaginare sia lo “sguardo sul mondo” dei bambini; e di coloro che, non necessariamente a causa dell’ età anagrafica, hanno “ancora tutto da guardare, e ancora tutto, o quasi tutto da… sbagliare” (F. Guccini).
2) L’ incommensurabilità, circolare e continua, degli scambi immateriali, non monetizzabili, che avvengono tra gli esseri umani; i quali, come è noto, si scambiano amore, affetto, e aggressività, ma anche promesse, statuizioni, conoscenze, attitudini, finzioni, empatia, stati d’ animo, tracce del mondo interiore, e tanto altro. E tengono spesso questi scambi in forma anonima e anaffettiva; e obliterando mittenti e destinatari, contesti, veicoli e motivazioni. Riconoscendo, tutt’al più, che di scambi e doni si tratta (“da alvei a raggiera/ dove tutto ci è dato”).
3) L’ alternarsi continuo, quasi l’ andirivieni, della nostra presenza (fattuale ed emotiva) tra due piani di realtà, di volta in volta diversamente configurantisi: l’ ordinario e lo straordinario; la realtà e il sogno; l’ effervescenza e la normazione; l’ enfasi e la ritrazione; la coscienza “rivoluzionaria” e la coscienza “istituzionale” e “normale”. Entrambi i piani sono necessari e ineludibili. E la ricerca di una loro possibile non-contrapposizione, contiene, di per sè, l’ auspicio che l’ espressione poetica e artistica dei sentimenti, non deviata da alternative escludenti, possa minimamente contribuire allo scopo di una più compiuta espressione e utilizzo delle risorse, ambientali e umane, “rinnovabili” e “sostenibili”: atte, tra l’ altro, a contrastare i disastri – personali e collettivi – rinnovantisi e insostenibili.
Prefazione di Carlo Albanese
Nei suoi componimenti poetici, Giovanni Rotolo riesce a conciliare la ricchezza degli elementi immaginifici ed evocativi con una forte tensione espressiva; questa felice combinazione assegna ai suoi versi un ritmo e una varietà di toni che ne rendono la lettura molto gradevole e coinvolgente.
Egli ci presenta una personale capacità stilistica e una gamma di temi che, attraverso il ricorso a molteplici sfumature espressive, evoca suggestioni intime molto efficaci, richiamando spesso in maniera diretta vissuti e sentimenti del lettore, che si trova coinvolto e accompagnato in un percorso costellato di allegorie, associazioni d’ immagini e sonorità che lo astraggono dal “qui ed ora”.
A volte sintetici, a volte più diffusi, i versi dell’ autore esprimono una loro forza simbolica e rappresentativa, dando luce e vibrazioni a un sotteso spessore esistenziale che lascia trasparire l’ universalità dei suoi riferimenti: l’ amore, il cibo, il tempo, la speranza, la genitorialità.
La dimensione dell’ esplorazione intimistica si affianca a quella dell’ attenzione al sociale, all’impegno civile che anela al cambiamento, all’utopia. La loro combinazione mira a suscitare nel lettore intime risonanze, evocazioni, ricordi, sensazioni e moti dell’ animo, attraverso un suggestivo messaggio poetico che vuole riconoscere e affermare valori necessari all’ esistenza, e ad essa consustanziali, ancorchè troppo spesso disattesi.
GRAZIE ALLA VITA
Vissi d’ amore
di sogni e nuvole
di flebili indizi
e tracce smarrite
di sguardi e sorrisi
e colpevoli attese
di baci sfuggenti
e amori sfuggiti
di nebbie cornici
di giorni felici
di scrosci improvvisi
di piogge rapaci
di veglie ai tuoi sogni
e ai tuoi respiri
di sonni rubati
da sveglie disfatte
cucite alla sera
con fili di affanni
corse e caffè
di opachi ritorni
su viali alberati
da antichi incanti
e memorie indelebili.
Vissi di sprazzi
di lampi e briciole
eppure la gioia
mi fu compagna.
GENERAZIONI
E si distaccano foglie,
cedendo
ali invisibili al nulla.
Eterei lasciti
dai rami protesi dell’ età.
Sideree schegge abbrunate
da coni d’ ombra
– o di luci -.
Involontari, precoci
testamenti senza padroni.
ACCENTI RITRATTI
Magma stellare
schermirsi di ciglia
flussi d’ amore striati
sorpresi
al tracciarsi dei solchi
sgomenti alle chiuse
come alveoli
nell’ autunno del mondo.