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“Il M5S? un asset aziendale della Casaleggio Associati”, è la risposta contenuta nel libro “Supernova” dei due insider Biondo e Canestrari

Quando di tenta di capire cosa sia il M5S ci si imbatte nella definizione che il M5S dà di sé stesso: un movimento populista post ideologico né di destra né di sinistra. Già definire il concetto di populismo non è un’impresa da poco. Ma su una cosa politologi e storici concordano: populismo è uno stile politico che si caratterizza per la contrapposizione popolo-élite e che può essere adottato sia dalla destra che dalla sinistra e pesino dal centro.

Quindi, la definizione del M5S come un movimento non né di sinistra né di destra è una definizione che non dice nulla. A molti viene il sospetto che quella definizione sia una definizione mistificatrice con la quale si vuole fare velo alla natura vera di questo movimento. Sospetto che viene rafforzato da quello che scrivono due persone che dall’interno l’hanno visto nascere e crescere. Si tratta di Marco Canestrari, di professione sviluppatore informatico, che ha lavorato alla Casaleggio Associati dal 2007 al 2010, e di Nicola Biondo, giornalista giudiziario, che nel 2013 Roberto Casaleggio mise a capo della comunicazione del gruppo parlamentare del M5S alla Camera dei deputati. Sono due insider beninformati sulla nascita e sull’evoluzione del M5S. Del loro libro, dal titolo ‘Supernova. I segreti, le bugie e i tradimenti del Movimento 5 Stelle: storia vera di una nuova casta che si pretendeva anticasta”, quando uscì in quei giorni in cui si formava il governo Lega-M5S, pochissimi se ne accorsero. L’attenzione di mass media e social era concentrata tutta sulla formazione del governo giallo-verde di Conte. Dai fatti che Canestrari e Biondo raccontano nel loro libro scaturisce l’indicazione che il M5S non è il partito di Grillo, come l’hanno descritto analisti e giornalisti, ma è il partito dell’azienda Casaleggio Associati. Grillo ci ha messo il carisma, lo spettacolo, ma non controlla l’organizzazione, non governa le scelte fondamentali e non ne plasma l’ideologia. Nel libro c’è la ricostruzione di come è avvenuto l’incontro tra Grillo e Gianroberto Casaleggio, imprenditore milanese che, dopo un’esperienza di lavoro nella Webegg del gruppo Telecom, fonda nel 2005 una piccola agenzia di comunicazione che fornisce servizi di consulenza per il web. Il primo cliente della Casaleggio Associati è l’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro. Grillo arriva dopo, concedendo alla Casaleggio i diritti di vendita dei suoi spettacoli. Intanto Grillo, con i suoi spettacoli e i Vaffa Day di Bologna e Torino, affollava le piazze e i teatri delle grandi città italiane diventando il portavoce mediatico di un ampio movimento di opinione pubblica che diventa partito nel 2009. Canestrari racconta che a scrivere il programma e il non statuto è stato Casaleggio mentre a disegnare il logo fu un dipendente della Casaleggio Associati e Roberto Casaleggio l’ha approvato. I due autori del libro mettono in guardia i lettori nell’applicare il concetto di antipolitica al M5S, perché non di antipolitica è il progetto del M5S ma di concentrazione di potere alternativa e speculare a quella esistente. Un progetto politico che non ha bisogno di finanziamenti di gruppi imprenditoriali, di sostegno di televisioni e grandi giornali perché può contare sull’attivismo di migliaia di attivisti. Ripercorrendo la loro esperienza all’interno del movimento e della Casaleggio Associati, i due autori sono arrivati alla conclusione che il M5S è un asset aziendale della Casaleggio Associati.

Silvano Privitera

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