https://www.youtube.com/watch?v=RIeZ9yEnRTA
La Parola ci presenta due figli e soprattutto di un “Padre”.
Carissimi, tanto andrebbe detto su questa parabola, proviamo però a soffermarci sull’esperienza del Padre, guardiamo a lui, alla sua pazienza, alla sua tenerezza, alla sua capacità di aspettare, al suo amore per tutti.
Per ben 11 volte risuona, in questa parabola, la parola “Padre” (6 volte dal narratore e 5 volte dal figlio minore).
I due figli, invece, sono profondamente diversi, essi vivono in modo totalmente diverso, eppure ambedue sono alla ricerca di un qualcosa che non riescono ad ottenere:
Il minore ha sete di libertà, sperimenta la fame e la disperazione, tocca il punto più basso della sua vita e mosso dal bisogno, non dall’amore, decide di tornare dal Padre.
Il figlio maggiore, sempre ligio al dovere, è invece schiavo dell’obbedienza formale.
Questi due figli sono il paradigma del nostro mondo.
Il centro del racconto è rappresentato dall’amore del Padre Esso rappresenta il volto di un Dio sconvolgente, un Dio pieno di Amore, il Dio Misericordioso. Guardiamo a Lui, nel volto del padre misericordioso, saremo in grado di rivedere il volto del nostro Dio, il Dio Amore!
don Giuseppe Rugolo
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