Ancora tutti insieme, il popolo palermitano e non, anziani, giovani e bambini, civili e militari, imprenditori, professionisti e lavoratori, disoccupati e precari, politici e rappresentanti delle Istituzioni, magistrati e forze dell’ordine, anche oggi, 23 maggio 2019, a ricordare il 27° anniversario della strage di Capaci.
Ieri sera era arrivata, come ormai avviene annualmente, la “nave della legalità” con il carico di tanti ragazzi che arrivano da tutt’Italia.
In moltissimi sono statia Palermo, e tutti si son dati appuntamento in Via Notarbartolo, stipati vicinissimi più o meno all’ormai celeberrimo “Albero di Falcone”.
Un appuntamento annuale cui tantissime persone, studenti, lavoratori e gente comune non mancano da 27 anni.
Ed è stato ancora l’anniversario della memoria di quel fatidico giorno 23 maggio 1992, l’occasione annuale per rendere omaggio e tenere viva la memoria di Giovanni Falcone, di sua moglie e della sua scorta.
Oggi si è vista, ancora una volta, tantissima gente stringersi attorno alle Istituzioni per partecipare alle celebrazioni, per ricordare, commossa ed unita, le vittime di quella orribile strage.
La gente parlava ed ascoltava le personalità presenti sul palco. Tutti tacevano nell’udire la tromba che intonava “il silenzio” e, dopo, applaudivano ascoltando “l’Inno di Mameli”. Non è mancato anche un canto corale di “Bella Ciao”.
Occasione, quella di oggi, non solo per ricordare, ma anche per richiamare e tenere vivi i valori della democrazia, della libertà di pensiero ed espressione, i diritti fondamentali umani quali il rispetto della vita, della dignità umana, della giustizia e della legalità, la solidarietà e l’accoglienza, condizioni e principi per potere sperare in un mondo e in un futuro migliori, per rendere migliori Palermo, la Sicilia e l’Italia.
La presenza di tantissimi giovani alla manifestazione di oggi vuole esprimere speranza, volonta’ ed ottimismo perché le cose cambino e le relazioni umane e sociali migliorino.
Silvio Di Giorgio