Il tratto entelechiale, direbbe Sciascia, dei nostri tempi è la puntualizzazione dell’ovvio. Nell’epoca postideologica produttrice di selfie certificanti l’esistenza e di spiegatori compulsivi appare l’eroe che è tale perché fa il minimo richiesto. Con grande sprezzo del pericolo è stato fatto l’uovo con due tuorli. In dialetto paesano si direbbe “fare l’uovo ccu du russa” cioè credere di aver fatto cose grosse anzi grossissime quando si è fatto poco più di niente chessò soccorrere al pronto soccorso o installare il fotovoltaico sull’unico tetto che ancora ne è sprovvisto oppure indignarsi con Feltri che scrive contro i terroni. I terroni sono il meglio dell’Italia terrorizzata dai cattivi maestri dispensatori di odio e schifo per il prossimo. Dove sono i terroni fieri d’esserlo? I meridionali alteri e morali sempre contro la borghesia affettata e polentona? I muti manovali con le mani callose e il pensiero fino? Esempio di compostezza e riservo. Camilleri questi uomini li ha raccontati e ora che la fine è prossima già ci manchi maestro. Verga immortalò i minchioni e Camilleri i cabasisi, sineddoche di cosini che si pensano tutto.
Gabriella Grasso
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