Notte d’Agosto al paese (Leonforte)

Sarebbe tutto più semplice se tutti ci prendessimo meno sul serio. Se capissimo che ci sono situazioni, poche, delle quali non si può ridere e altre, molte, di cui è necessario ridere. L’unico modo, tra l’altro, per dare il giusto valore alle prime. Ricorrere all’ironia aiuterebbe perché spaccando le finitudini delle forme comprenderemmo l’inutilità di pose e parole.
Così succede che a Leonforte la notte bianca, uguale a tutte le altre, incontri il “nemico” virtuale e ridi di pugni e fasci o senti dire “lollo” al milanese tavachino e conti i troppi negozi chiusi e i tanti emigrati al Nord che al Nord stanno male perché noi siamo diversi da loro anche se loro sono terroni o figli di terroni. Quanto resisterà ancora il mio paese? Il calo demografico e la disoccupazione e il disagio sociale come possiamo contrastare fenomeni tanto aggressivi? Ci salverà Salvini?

Gabriella Grasso