E giustamente le genialate non possono che andare in coppia. E per fortuna! Basta, faccio outing: viva il Movimento 5 Stelle. Perché se non ci fossero loro a quest’ora chi ci darebbe da ridere (per non piangere) di tutti gli strafalcioni e le cavolate che alcuni di questi dilettanti allo sbaraglio della politica ci regalano quasi ogni giorno? E dopo la grande battaglia “di civiltà”, la moderna crociata per il doppio cognome (cosa per cui avremmo anche perso il sonno se non fosse stata affrontata), un’altra perla a neanche qualche ora dopo. Perché questi, come dei moderni Paganini, sono dei virtuosi di stupidaggini e di corbellerie. Ecco l’ultima: il ministro dell’Istruzione Fioramonti che invita i presidi a giustificare l’assenza degli studenti per il prossimo 27 settembre per partecipare alla protesta sul clima. Un capolavoro che merita un plauso e un calcio là dove non batte il sole a causa dell’effetto serra. E dicendo questa non vogliamo di certo dire che la tematica clima non sia di vitale importanza. Ma le proteste possono farsi anche di pomeriggio. Ah no, far la protesta di pomeriggio? E che bello c’è se prima bisogna andare a scuola? Tanto il ministro dell’istruzione con questo atto giustifica il marinare la scuola. Chiediamoci tutti se è forse più utile cinque ore di “protesta” (il virgolettato è d’obbligo perché sappiamo come protestano i nostri ragazzi… a suon di passeggiatine) o cinque ore a studiare come funziona un pannello fotovoltaico o una pala eolica. L’uomo non è andato sulla Luna con le proteste del ’68, ma con lo studio di quanti hanno affrontate le valide scuole degli anni precedenti quella data che ha aperto le porte al relativismo (per non dire al nichilismo). Le nostre malattie non vengono combattute con le Gretine di turno che saltano ogni venerdì la scuola per andare a protestare, ma grazie a medici che hanno studiato anche di Venerdì, Sabato e Domenica. Vedremo il 27 i Nostri amati ragazzi benedetti dal ministro tutti intenti a protestare: li vedremo bere dalle bottiglie di plastica che butteranno sistematicamente per terra, con le scarpe e i vestiti firmati (ovviamente super ecosostenibili). Li vedremo arrivare con le loro motorette con i motori truccati che ogni secondo liberano gas inquinanti peggio di un impianto industriale. E tutti a protestare per il clima, perché protestando, alzando la voce, facendo baccano si può ottenere qualcosa. È questa la scuola che vogliamo? La scuola che si sospende per mandare per strada i nostri figli, che non insegna nulla se non la protesta, che giustifica l’assenza di massa e anzi incentiva la stessa assenza. Non penso. Questa è la scuola che ci vuole tutti ignoranti. La scuola che prende il posto del Paese dei Balocchi dove al posto di stare sui libri bisogna stare per strada. Ha vinto Lucignolo. Ma se abbiamo ancora un briciolo di speranza nel futuro, giorno 27 imponiamo ai Nostri figli di andare a scuola e a studiare (pomeriggio possono, poi, finiti i compiti, andare a protestare). È questa l’eredità che dobbiamo lasciare a loro. Non inutili schiamazzi fini a se stessi. Fioramonti: Vergogna. Hai giurato di fare gli interessi della Nazione. Fallo: dimettiti.
Alain Calò
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