Il crocifisso è stato ridotto a brand elettorale, buono per i catto-leghisti alla perenne ricerca di mazze da abbattere sui diversi: neri, zingari, terroni e finocchi, nell’eterno circo del “chi non terrorizza/si ammala di terrore”. Meglio un feticcio che un simbolo così ci sentiremo assolti dai peccati e dalle colpe di Quello che sulla croce morì per salvare gli altri: neri, zingari, terroni e froci. Meglio affidarsi a feticci, perché questo è diventata la croce a furia di metterla con affanno in scuole e uffici postali, meglio imporre coercitivamente a tutti una croce.
Serbarla nel cuore no; sarebbe troppo impegnativo.
Gabriella Grasso
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