La preparazione al Santo Natale a Roma ha preso il via già da giovedì 5 dicembre. Sono stati inaugurati a piazza San Pietro nella serata di giovedì sia l’albero che il presepe. È un abete l’albero donato dalla comunità vicentina di Rotzo, mentre il presepe proviene dalla località Valsugana di Scurelle ed è interamente costruito in legno secondo un’antica usanza. La scelta del pontefice di accettare questi doni non è casuale: Papa Francesco ha voluto ricordare le tempeste e i nubifragi dell’anno scorso nel Triveneto. Il presepe ci ha ricordato papa Francesco, nel corso della sua visita a Greccio, località in cui San Francesco ha realizzato il primo presepe, è un “segno semplice e mirabile della nostra fede”. Ha inoltre ricordato che, essendo la più alta espressione del sentimento cattolico, “il presepe è una maniera genuina di comunicare il Vangelo, in un mondo che a volte sembra avere paura di ricordare che cos’è veramente il Natale, e cancella i segni cristiani per mantenere solo quelli di un immaginario banale, commerciale”. L’albero di Rotzo, che è stato acceso al calar del sole del 5 dicembre, è un invito di speranza per la riforestazione di quei boschi gravemente danneggiati. In sostituzione alle piante rimosse verranno infatti ripiantati 40 alberi. Si è acceso anche a piazza Venezia l’albero di Natale, la sera dell’Immacolata. La stessa domenica anche il Papa ha celebrato a piazza di Spagna la solenne festività. La messa della notte di Natale verrà celebrata a San Pietro alle ore 21:30. Per la partecipazione sono necessari i biglietti d’ingresso, gratuitamente ottenibili. La benedizione Urbi et Orbi si terrà giorno 25 dicembre alle ore 12:00, in piazza San Pietro, ed è aperta a tutti. Nella bellissima piazza di San Pietro casualmente abbiamo incontrato il nostro conterraneo, lo iudicense Vittorio Ingrassia – studente frequentante il terzo anno di giurisprudenza nella capitale alla Pontificia Università Lateranense – che ha sottolineato: “Sono affascinato dal clima natalizio in generale, e Roma ci offre un esempio di luogo magico, durante questo periodo. Vedere brillanti luci natalizie che si accendono a intermittenza nei pressi del Pantheon o del Colosseo, e osservando le luminarie dalle più variegate forme a piazza di Spagna, si ha la percezione di appartenere a un universo parallelo, avulso allo spazio e al tempo, senza dimenticare che Roma è culla della cultura cristiana, che permea in ogni suo angolo”.
Salvatore Agati
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