Nell’Agenda 2023 su Occupazione e Welfare, il sostegno alla famiglia è un’assoluta priorità. Una particolare attenzione sarà rivolta alle famiglie numerose e a basso reddito. Le famiglie con un reddito medio e solo due figli saranno ancora una volta trascurate, non sembrano interessare il governo impegnato a contrastare la denatalità, che minaccia il sistema pensionistico, e in un Paese di vecchi la pensione è l’unico argomento propagandisticamente interessante. Figliare è un imperativo morale e non importa garantire alla prole possibilità di buona salute, studio e lavoro; l’importante è figliare. Vero è che un figlio non ha prezzo ma l’esperienza insegna che per farli diventare grandi e autonomi, le famiglie debbono affrontare costi decisamente onerosi e crescenti nel tempo. Costi monetari e in attenzione, costi di mantenimento e di accrescimento perché i figli non basta sgravarli occorre anche accudirli e sostenerli e limitarsi a donare braccia alla Patria è un gesto irresponsabile. Una famiglia media in termini di reddito deve valutare l’incidenza di una malattia o la possibilità sempre meno remota di un licenziamento di uno dei genitori o anche di separazione e di divorzio, incognite che quasi sempre portano alla medesima conseguenza: l’impoverimento economico dell’intero nucleo familiare, che significa impossibilità di cure odontoiatriche o di studi superiori o di investimento nel privato. Significa proliferazione del disagio socio/economico. Prima di figliare un Paese serio dovrebbe impegnarsi a tutelare i propri figli altrimenti è solo desiderio di aumentare i consumatori poveri e inconsapevoli.
Gabriella Grasso
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