Ogni crisi ha i suoi eroi

Ogni crisi ha i suoi eroi. Furono i pompieri al tempo del terremoto nel centro Italia, quello delle casette di Berlusconi e del “riesumato” Bertolaso; sono i medici e gli infermieri oggi, ma come ieri anche oggi gli eroi silenziosi e poco considerati, che con il loro sacrificio tengono in piedi il Paese sono assai di più. Ci sono le persone che lavorano nel settore alimentare: panettieri, macellai, fruttivendoli dipendenti dei piccoli e dei grandi supermercati. Ci sono le persone che lavorano nella produzione dei beni essenziali e ci sono gli edicolanti anche se un tutore della legge ha multato un uomo che comprava il giornale, non ritenendolo un bene essenziale. Ci sono gli operatori ecologici che indeffessamente puliscono il Paese. Ci sono le cassiere e ci sono i preposti alla sepoltura. Rito triste e terribile ai tempi del coronavirus, che ha imposto un radicale cambiamento dell’ultimo commiato: funerali vietati in chiesa, chiuse le case funerarie, ammessa solo la benedizione della salma ed in forma strettamente privata. “Quando si muore, si muore soli” cantava De Andrè e oggi che la pietas ha lasciato spazio alla cautela, si muore ancora più soli.

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