Maggio 2020: vietato scioperare

Quattrocento euro di multa è stata elevata a quindici ristoratori milanesi, che hanno pacificamente e nel rispetto del distanziamento fisico, manifestato contro il governo. Subito è arrivata la propaganda politica: Salvini ha accusato Sala che ha preteso risposte dal Prefetto mentre Berlusconi ha promesso di pagare la multa. A Napoli intanto una barista, al secondo giorno di apertura, veniva sanzionata per non avere fatto rispettare le distanze dal bancone. Questo è lo Stato? Punire i lavoratori perché manifestano contro norme e restrizioni castranti è reato ai tempi del Corona virus. Ogni giorno i lavoratori autonomi si domandano se chiudere le saracinesche appena sollevate. Ultimi i gestori delle ludoteche.
“Condividiamo gli stessi problemi di quasi tutti i commercianti e gli imprenditori in Italia oggi, prima fra tutte la questione relativa al pagamento degli affitti. Una questione “enorme” per chiunque si ritrovi a dover pagare una quota a fronte di un contratto d’affitto, pur avendo un’attività che per cause di forza maggiore ha dovuto chiudere i battenti da quasi due mesi (ci auguriamo, per riaprirli al più presto). Tuttavia per il nostro settore l’argomento si declina diversamente. Prima di tutto perché le nostre attività, pur non avendo ricevuto alcuna indicazione ufficiale, hanno dovuto chiudere i battenti ben prima di altre attività commerciali. In concomitanza con la chiusura delle scuole infatti, tutti abbiamo riscontrato un sensibile decremento del fatturato a causa di ingressi decimati e delle prenotazioni annullate. Per noi il problema del pagamento dell’affitto a causa della situazione generata dalla pandemia, si è posto ben prima di altre attività. Ma c’è di più. Qualora infatti, non riuscissimo ad ottenere dal governo (al quale in data 22 aprile è stata inviata una pec con le nostre richieste, corredata dai nostri nomi, cognomi, partite iva..) delle tutele che ci garantiscano l’annullamento del canone almeno per i mesi di chiusura, e si realizzasse l’ipotesi che tutti vorremmo scongiurare, di incorrere in uno sfratto, la nostra categoria risulterebbe irreparabilmente danneggiata. Tutti noi infatti abbiamo attrezzature, giochi gonfiabili e strumenti ingombranti che non potremmo con facilità “spostare” altrove, dovremmo sobbarcarci l’affitto di un ulteriore magazzino…una soluzione francamente impensabile!” Cosa farò, domanda Antonella Laneri che a Leonforte gestisce una ludoteca. “ Sono una giovane donna, non ho famiglia e vivo con i miei genitori. Avevo investito sulla ludoteca e ora? Ora cosa farò? Dove andrò?”
Scioperate animatori, artisti e lavoratori autonomi. Il rischio è la multa e a elevarla verranno i custodi dell’ordine, qualunque esso sia. Così usava il regime e a quello forse si ispira la moderna Italia.

Gabriella Grasso

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