Bonus monopattini: e fu così che i cittadini non furono uguali dinnanzi alla legge

Sovente ci siamo chiesti in questi giorni se il distanziamento sociale fosse attuato anche dai membri del Nostro Governo. E, leggendo il testo del cosiddetto Decreto Rilancio, non possiamo che sussultare di gioia pensando che anche i nostri Rappresentanti hanno attuato questo distanziamento. E lo hanno attuato talmente bene da aver distanziato (di almeno un metro) ogni loro singolo neurone! Facciamo un esempio semplice semplice: “bonus monopattini”. Il testo del decreto recita:
“A valere sul programma sperimentale, ai residenti maggiorenni nei capoluoghi di Regione, nelle Città metropolitane, nei capoluoghi di Provincia ovvero nei Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti, è riconosciuto un “buono mobilità”, pari al 60 per cento della spesa sostenuta e, comunque, in misura non superiore a euro 500, a partire dal 4 maggio 2020 e fino al 31 dicembre 2020, per l’acquisto di biciclette, anche a pedalata assistita, nonché di veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica…”
Quindi, ricapitoliamo (in soldoni): in Provincia di Enna, gli abitanti della città di Enna (27.004) che è capoluogo si beccano il bonus, mentre Piazza Armerina (di 21.547 abitanti) no. E non si becca il bonus neanche Nicosia (13.275 abitanti). Ah, quella vecchia leggenda popolana che parlava di Nicosia e Piazza Armerina che hanno rifiutato di diventare Capoluogo di Provincia pur di non perdere la Diocesi. Oggi non solo avremmo avuto il vanto di avere il capoluogo di provincia… ma anche il bonus monopattino! E non finisce qui, infatti, mentre Nicosia è fuori dai giochi, Piazza Armerina può arrabbiarsi maggiormente perché vero che non è capoluogo di Provincia ed ha anche meno abitanti di Enna, ma è anche vero che ha più abitanti di Urbino (14.361) e per soli 43 non aggancia Sondrio (21.590). Quindi, ricapitolando, Urbino, che è più piccola di Piazza Armerina può beneficiare del bonus monopattino perché è capoluogo di Provincia mentre i piazzesi si attaccano al… manubrio della bici che devono comprare senza il bonus. Ma non finisce qui, perché sappiam bene che la congiunzione “ovvero” è un’arma a doppio taglio che, in base alle interpretazioni (perché le leggi, sempre, ma soprattutto in questa legislatura, sono, chissà come mai, fatte in questa maniera) farebbe placare la rabbia a Piazza Armerina facendo arrabbiare gli Ennesi dato che Enna ha meno di 50.000 abitanti. Ma a tal proposito, anche noi abbiamo il Nostro jolly! Il povero Comune di Nettuno, con i suoi 49.995 abitanti non può godere del bonus (mentre Misterbianco per 37 abitanti sì). Proponiamo la seguente: che gli abitanti di Nicosia e di Piazza Armerina si trasferiscano in massa a Nettuno! Così avremo il bonus!
E mentre i bonus sono per figli e figliastri, fortunatamente il buon Governo Conte non dimentica di far pagare le stesse tasse sia all’abitante di Enna che di Piazza Armerina che di Nicosia che di Urbino che di Sondrio che di Misterbianco che di Nettuno. Viva l’Italia! E, soprattutto, viva Raffaella Carrà che a breve, dopo “Come è bello far l’amore da Trieste in giù”, canterà “Come è bello pedalare da 50.000 abitanti in su”!
P.S. speriamo che questa legge non faccia litigare la nostra deputazione nazionale che è per metà Ennese (che, quindi, si becca il bonus) e per metà Carrapipana (che sta a bocca asciutta).

Alain Calò

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