È di questi giorni la notizia che ha scosso letteralmente la compagine pentastellata di Palazzo d’Orleans con la fuoriuscita di 5 deputati regionali eletti tra le fila del M5S. Tra questi c’è la deputata di Troina Elena Pagana. E se già certi ultras grillini stanno alzando barricate contro i loro ex idoli di cui avevano anche le statuine del Presepe, per la prima volta corre l’obbligo schierarsi dalla parte di Elena Pagana e degli altri 4 colleghi che hanno compreso che il M5S. Solo gli stupidi non cambiano idea e questo gesto dimostra la nobiltà d’animo di queste cinque persone che hanno deciso finalmente di essere libere da un partito non partito sempre più in declino perché ha mostrato il suo essere tanto fumo e poco arrosto, del suo tanto gridare e poco fare. E ha anche mostrato, alla luce degli attacchi mediatici che stiamo notando da parte di chi prima osannava queste figure, il suo estremismo mentale pericoloso e inaccettabile. Rinfacciare ad un deputato di essere stato eletto grazie innanzitutto ad un pugno di attivisti (e al contempo richiamare gli attivisti a fare scelte più ponderate) cosa vuol far capire? Che quel deputato è lì in rappresentanza di pochi tesserati? Che è solamente un burattino nelle mani degli attivisti? Vorremmo capire dato che leggiamo, tra le varie cose, queste frasi a dir poco oscene. Quasi a dire: “se tu sei lì è grazie a noi, se te ne vai, sei libero di farlo ma sei condannato all’oblio”. Che cosa è, una moderna vendita dell’anima al Diavolo? La libertà di pensare con la propria testa e di agire come lo si ritiene più opportuno è ciò che ci distingue dagli animali. Chi prova piacere nell’avere dei fili che partono dai propri arti o è pazzo o è masochista. Il cambio di casacca, così volgarmente detto in termine dispregiativo, è un qualcosa sancito dalla Costituzione e fortunatamente l’Italia (che è Repubblica da 74 anni) riuscirà a sopravvivere anche dinnanzi a questo istinto primordiale antipolitico proveniente dal disagio di chi vorrebbe, quasi come un Cecco Angiolieri, mozzare la testa a tutti perché si sente sul piedistallo. Scendete dal piedistallo, cari grillini, scendeteci presto perché chi troppo in alto sal, cade sovente precipitevolissimevolmente! Non vorrei che le alte menti di chi oggi attacca un gesto di libertà proveniente da questi cinque deputati dovesse, a causa di questa rovinosa caduta, iniziare a fare qualcosa di strano: ragionare.
Alain Calò
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