Famiglie in SOS

Prendendo spunto della notizia riguardante il ragazzo furioso in famiglia, appena arrestato e messo in carcere, mi vien da pensare alla difficoltà relazionale tra genitori e figli che alle volte culmina tristemente in vera violenza. A fronte dei malpensanti, che ritengono giusto il carcere di un figlio “ingrato” occorre pensare che il giudizio è molto più complesso. Molte sono le famiglie che vivono un rapporto poco sereno e il rapporto tra genitori e figli diviene molto complicato se, ad esempio, il giovane vive in uno stato di frustrazione quale ad esempio la mancanza di lavoro o ad esempio la presenza di patologie psichiatriche (anche presenti in forma latente) o dipendenze da alcol e droga o altro. Sta di fatto che molte famiglie, sebbene potrebbero essere presenti nel territorio le istituzioni deputate alla risoluzione del problema, non hanno la giusta in-formazione per poter risolvere il problema interno che, lasciato a sé, potrebbe avere una connotazione tale da sfociare in vera e propria violenza; questo a fronte di tutte le violenze dove la mancanza del dialogo è il deterrente. Inoltre, il periodo del coronavirus che ha imposto alla quarantena tante famiglie ha determinato in tantissimi nuclei familiari un notevole disagio intrinseco con ripercussioni sociali ed economici e di questo si deve tenere conto. Voglio tanto augurare a questi genitori, che sono nella sofferenza, e al ragazzo che ha dato le sue sentite scuse, prima di essere condotto in carcere, che il tutto si risolva bene e che vi sia un ritorno di gioia nell’affrontare una vita familiare più serena, magari con una maggiore esperienza comunicativa e una realizzazione giovanile desiderata.

Dott. Rosario Colianni

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