Q – Enna. IL SUICIDIO ASSISTITO
Penso di non conoscere personalmente il sindaco Di Pietro ma da lontano mi è sembrato in questi anni una persona moderata o almeno prudente e accorta. Non so se corrisponde a verità, ma la mia impressione è stata questa. Ho pensato allora che avrebbe fatto un secondo mandato senza problemi.
Chi potrà contrastarlo? Mi sono detto. Forse il Partito Democratico, quel PD che ha perso cinque anni fa per vendette interne? Proprio no. Il Movimento Cinque stelle, che a Enna non ha mai sfondato nemmeno quando era al suo apice? Ma soprattutto, mi sono detto ancora, tutti i comitati civici, le associazioni, le sigle varie di cui si è colorato il Consiglio comunale Ennese in questi anni per costituire quella solida maggioranza di cui si è parlato anche in questa rubrica (Vedi “La maggioranza va alla guerra” del 22 aprile 2020) sono un’armata forte, quasi invincibile. Se gli mancano i Senatori hanno però i loro bravi Onorevoli di lungo corso. Non ci sarà storia.
Forse, se non ci fosse stato il Covid e si fosse votato a maggio tutto questo si sarebbe realizzato. Poi, nel chiuso delle proprie stanze, nell’irreale assenza di rapporti esterni, qualcosa è cambiato. Mentre tutti erano costretti a casa, solo il Sindaco era costretto a comparire, magari via Facebook, per non essere da meno di tutti i suoi colleghi d’Italia. E qui qualcuno, forse, si è ricordato di averlo visto da qualche parte, tempo addietro… Primo errore. Un sindaco invisibile è meglio di uno che compare all’improvviso. Come i fantasmi, vederli può fare paura.
Poi ha costituito il COC (che non è una maniera di cuocere le uova, alla cocque, che si pronuncia uguale ma si scrive diverso). Anche questo era un atto dovuto. Ma vedere in foto e in streaming quel pacchetto di civitoti in mascherina, alcuni ugualmente riconoscibili e apparentemente intenti a non fare nulla, ha indisposto i più superficiali. I superficiali spesso sbagliano valutazione, perché il COC ha lavorato sodo (scusate il pasticcio di parole) ma ancor più spesso sono i superficiali a fare maggioranza. Errore numero due. Non sappia la destra ciò che fa la sinistra, se devi fare del bene fallo con discrezione, dice la Bibbia.
Poi il COC ha partorito il pulcino Pio, cioè la distribuzione dei beni di prima necessità e il pur flebile equilibrio si è rotto. I vecchi politicanti di un tempo distribuivano pane e pasta come biglietto elettorale (era il secondo dopoguerra) e il rivedere le stesse scene, certo per dovere civico e per la contingenza coronavirus, ha fatto il resto. Persino le mascherine con il biglietto di auguri, di invito, di partecipazione da parte del Sindaco…
Quando si apre il vaso di Pandora, come i più colti sanno, non si sa cosa ne può uscire. Ed ecco si scopre che le commissioni più o meno speciali sui concorsi al Comune sono stati boicottate apertamente (certo perché sicuri della trasparenza e correttezza degli atti); che gli assessorati che dovevano essere coinvolti nell’emergenza sociale sono stati tenuti da parte; che il personale comunale in molti casi è stato usato come un kleenex usa e getta; che un grande fervore di opere, forse un po’ tardivo, si è scatenato all’improvviso anche da parte di assessori che sono stati nell’ombra fino ad ora; che la rivoluzione dei rifiuti costa e costerà esattamente il doppio ai cittadini, che ancora non lo sanno e daranno la colpa alla futura giunta, etc. etc.
E qui, anche se gli errori non si contano più, tutto poteva essere ancora riparato o riparabile.
Ma il vaso di Pandora non aveva fatto uscire ancora tutti i mali. Il peggiore di tutti è la voglia di esternare, di parlare, di togliersi i sassolini dalla scarpa, di mostrare tutto il proprio valore e livore. Ogni esternazione del Sindaco e soprattutto del suo entourage è stato un colpo ben assestato alla sua ex maggioranza e alle sue ambizioni di riconferma. Delle due lettere della Consigliera avvocato abbiamo parlato fin troppo e in qualche modo ce ne scusiamo, se non altro per la sua reazione signorile. Delle invettive del Sindaco in persona contro un suo (ex) assessore e della volontà sua “e di qualche suo amico” di tornare indietro di vent’anni, quasi ci vergogniamo di parlare. Se il primo cittadino voleva davvero lasciare aperte le porte della sua coalizione e riaffermare il valore del lavoro fatto dalla “sua squadra” avrebbe potuto farlo più pacatamente. La lettera del sedicente “Coordinamento liste Di Pietro sindaco” di qualche giorno fa sembra addirittura farneticante, tante e tali sono le invettive contro nemici ed ex amici. Alcune allusioni sono poi addirittura offensive ed in generale i toni sono così aspri da scoraggiare quell’elettorato moderato e di estrazione civica che vorrebbe agganciare.
Gli attacchi, infine, sia dello stesso coordinamento che dell’assessore “Polizia municipale e contenzioso” al Movimento 5 Stelle sono addirittura vergognosi, non tanto e non solo per le parole ed i toni usati nei loro confronti, ma soprattutto se raffrontati alle giuste rimostranze che il M5S, nell’ambito della commissione speciale sui concorsi, hanno formulato in maniera istituzionale e puntuale, e a cui non si è avuto altra risposta che infettive generiche e scontate.
È curioso come la “maggioranza consiliare a sostegno dell’amministrazione” sia diventata in poco tempo “Coordinamento liste”, forse perché di maggioranza non c’è più nemmeno l’ombra.
Q – G.L. Borghese
Vedi pure: Q – Il Sindaco campanilista
Q è la quindicesima lettera dell’alfabeto italiano e la diciassettesima di quello latino ed è l’unica lettera che nella nostra lingua non si può leggere da sola, se non accompagnata dalla “u”.
In questa ottica Q è una lettera “singolare”, nel senso di particolare, unica, e “plurale” nel senso che non può stare da sola.
Q è pure il titolo di un romanzo scritto da quattro autori sotto lo pseudonimo multiplo di Luther Blisset, e che si definiscono “nucleo di destabilizzatori del senso comune”.
Q è dunque “plurale” anche in un senso più ampio. Lascerà di volta in volta a voi lettori informatici il compito di completare ed interpretare, secondo la vostra libera scelta o inclinazione politica, le provocazioni che vi verranno proposte dall’autore, un ennese che da lontano ma puntualmente segue, attraverso internet, gli eventi che travagliano questa terra.