sabato , Febbraio 8 2025

Q – IL TRADIMENTO – Aspettando le elezioni comunali a Enna

Q – IL TRADIMENTO – Aspettando le elezioni comunali a Enna

Durante la prima guerra mondiale, nel 1917 furono richiamati alla leva i “ragazzi del ’99”, quelli che avrebbero compiuto 18 anni e istruiti in fretta e furia furono mandati al fronte. In questa campagna pre-eletterale il Pd sta facendo la stessa cosa. Manda i giovanissimi in prima linea.
Che cosa è rimasto della invincibile armata che qui a Enna faceva e disfaceva sindaci?
Ce la siamo presa tante volte con una grande elettrice del Sindaco, ma per una volta dobbiamo darle ragione. Abbiamo letto in un suo post una verità inconfutabile: il PD non ha uomini da proporre come sindaco della città. Quando parla dell’ex presidente della Kore, in effetti non è vero, perché è sempre stato un dirigente PD, ma è vero che era anche lui uno specchietto per le allodole, come gli altri piccoli grandi e grandissimi di cui si sono fatti i nomi.
Rimane da domandarsi chi comanda davvero nel PD, visto che hanno proposto o accettato senza battere ciglio (che è la stessa cosa) un candidato sindaco diverso da sé, non un tecnico, né un uomo della società civile, e nemmeno un ex, ma “un nome politicizzato e non esterno come concordato”, come ha ricordato con lucidità Cinzia Amato, portavoce dei 5S.
Nemmeno i Cinque stelle però sono innocenti. Hanno fatto i difficili fin da subito per arrivare a questo risultato di bandiera, come l’altro indipendente, Maurizio Bruno. Non gli andava bene nessuno, volevano il loro momento di gloria e la foto sui manifesti e li avranno. Perderemo due buoni consiglieri, i loro voti e nemmeno un briciolo di possibilità per sindaco.
Con l’attuale sistema elettorale, solo uno dei due contendenti principali può arrivare al 40% al primo turno, e questo signore si chiama Maurizio Di Pietro.
Se Italia Viva non vuole la Lega (o forse non la voleva), perché gli elettori del PD dovrebbero volere un ex di Alleanza Nazionale vicino ad un partito che appoggia Musumeci (che non è leghista ma si comporta come loro)? Non vediamo un unico buon motivo perché gli uomini e le donne del PD votino l’ennesimo regalo a chi gli ha già trafugato il seggio all’ARS, lasciandoli soli e abbandonati, senza più Mirello (tradito come senatore e poi come sindaco), senza più Alloro (tradito come deputato), senza tanti altri esponenti traditi e traditori a loro volta.
L’abitudine di tradire è di casa nel centro-sinistra. Se consideriamo tutta l’area non fu ricandidato sindaco Rino Agnello, che non aveva demeritato, non fu ricandidato Paolo Garofalo, fu bocciato dai suoi al ballottaggio Crisafulli. E ancora, a livello regionale, non fu ricandidato Galvagno, non fu ricandidato Alloro, etc.
L’on.le Lantieri in tutto questo non c’entra nulla, ha sempre seguito la sua linea di centro. In fondo è stata messa in lista in Grande Sud contro Peppe Abbate, è stata accolta nel Pd per fare fuori Alloro. Lei è innocente, semmai è l’arma del delitto.
In questo momento almeno metà degli schieramenti, dall’una e dall’altra parte, è formato da uomini e donne che sono passati dalle stanze del PD perciò nessuno poteva andare bene.
Forse hanno scelto uno che non poteva fargli ombra dentro il partito, ma nemmeno rubargli la scena come uomo qualunque. Meglio la politica del piccolo orto.
Oppure giocano a perdere. In quel caso sarebbero giustificati perché comunque vada hanno vinto. Ci dispiace per gli altri loro alleati, se ne rimarranno ancora.
Questa naturalmente è solo un’opinione. Contenti loro…

 Q – G.L. Borghese

Vedi pure (link):
Q – LA TERRA DEI CACHI
Q – POLTRONE COSÌ COSÀ. Gli artigiani della (mancata) qualità. Le trattative anti Dipietro e la regia occulta
Q – HARAKIRI – Enna: suicidio rituale del centro-sinistra?
Q – Enna. IL SUICIDIO ASSISTITO
Q – Il Sindaco campanilista

 

Q è la quindicesima lettera dell’alfabeto italiano e la diciassettesima di quello latino ed è l’unica lettera che nella nostra lingua non si può leggere da sola, se non accompagnata dalla “u”.
In questa ottica Q è una lettera “singolare”, nel senso di particolare, unica, e “plurale” nel senso che non può stare da sola.
Q è pure il titolo di un romanzo scritto da quattro autori sotto lo pseudonimo multiplo di Luther Blisset, e che si definiscono “nucleo di destabilizzatori del senso comune”.
Q è dunque “plurale” anche in un senso più ampio. Lascerà di volta in volta a voi lettori informatici il compito di completare ed interpretare, secondo la vostra libera scelta o inclinazione politica, le provocazioni che vi verranno proposte dall’autore, un ennese che da lontano ma puntualmente segue, attraverso internet, gli eventi che travagliano questa terra.

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