In attesa che il taglio dei parlamentari dia dignità a un Paese ostaggio di enti pubblici obsoleti e inutili, creati per alimentare clientele e privilegi, salutiamo il Capitone che aveva promesso: “Vinceremo 7-0”. Salvini ha perso la Toscana dove nonostante sorrisi e pensierini pret a porter è stato sconfitto da Giani, perdendo anche a Cascia, città della Ceccardi più salviniana di Salvini. In Veneto la Lega ha preso un miserabile 16% mentre Zaia da solo ha conquistato anche la Slovenia, tanto che qualcuno ha già cominciato a chiamarlo Segretario. La Puglia anche senza sardine non si è Legata e la Campania ha incoronato De Luca. Nelle Marche vince la Meloni e al felpato legaiolo resta la Valle D’Aosta, che al referendum aveva detto di votare SI o anche NO e insomma dai pieni poteri alla debacle è stato come bere un bicchiere di mojito. In Sicilia ha vinto il SI con una buona affluenza alle urne nonostante le previsioni e la paura del Covid. Attendiamo l’esito delle amministrative ora, che si svolgeranno il 4 e il 5 ottobre e interesseranno 62 Comuni. Alle urne andranno due capoluoghi di provincia: Agrigento ed Enna e oltre ai 52 enti in scadenza naturale dei termini si voterà anticipatamente anche a Casteltermini in provincia di Agrigento, San Pietro Clarenza nel catanese, Partinico e Termini Imerese in provincia di Palermo e Floridia nel siracusano, attualmente commissariati e a Camastra e San Biagio Platani nell’agrigentino, Bompensiere in provincia di Caltanissetta, Trecastagni nel catanese e Vittoria in provincia di Ragusa, sciolti in precedenza per mafia dal Consiglio dei ministri.
Gabriella Grasso
foto by dagospia
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