La scuola è ricominciata in presenza ovunque e ovunque è inciampata nel caso Covid, che ha fatto richiudere. Non bastano i banchetti monoposto (dove sono arrivati), non basta il distanziamento fisico. In Italia quasi tre mila sono i focolai e nessuna regione è Covid free. E’ ricominciata la liturgia scolastica ma mancano i compagni di sempre, molte classi sono state divise in aule diverse e turni differenti, alcuni inseganti hanno presentato già certificato per farsi esentare in quanto sensibili per età e problemi preesistenti (diabete e sovrappeso ad es.) all’attacco del virus, non c’è ricreazione e sappia Arcuri che da noi non ci sono manco le mascherine: gli studenti le portano da casa. Non sono bastati sei mesi di chiusura per sistemare il sistema, si è passati dall’ipotesi plexiglas al documento di 23 pagine fitte, fitte, di numeri e tabelle redatto dal Cts e riassumibile in: “rime buccali” e ordinario buon senso: lavatevi le mani e non starnutitevi addosso, per tutto il resto ARRANGITEVI! E il miliardo in più dell’Azzolina? Le promesse di stanziamento per l’edilizia scolastica? Nulla o quasi e insomma si sta in attesa di una normalità che tarda ad arrivare e si rimpiange la DaD, che probabilmente continuerà a essere usata, anche se non in via esclusiva e insegnerà nella pagina dei bentornati: “Io vuole imparare italiano bene” come si faceva negli anni trenta del secolo scorso, quando i neri erano negri e a scuola si educava ad amare Dio (il nostro) la Patria (melonianamente intesa) e la Famiglia: quella con papà, mamma due o massimo tre figli, nonni giovani e sorridenti, cane e gattino: è lo sviluppo senza progresso di Pasolini.
Gabriella Grasso
Check Also
Ss288: Aidone-Raddusa. 50 anni e anche più di calvario
Aidone/Raddusa. 50 anni e anche più di calvario per i territori di Aidone, Raddusa, Castel …