giovedì , Marzo 28 2024

La Rabbia

A causare la rabbia è un virus della famiglia del Lyssavirus. La rabbia si trasmette quando un animale infetto graffia o morde un altro animale o l’uomo. Il contagio può avvenire, anche, quando la saliva dell’animale infetto viene a contatto con le nostre mucose dell’occhio, della bocca o del naso. Le casistiche riportano una trasmissione prevalentemente dovuta a morsi di cani, gatti, furetti, roditori, volpi, pipistrelli a sua volta infettati con il morso di altri animali. Il periodo di tempo, tra il momento in cui la malattia viene contratta e l’inizio dei sintomi varia solitamente da uno a tre mesi. I sintomi sono terribili: movimenti violenti, emozioni incontrollate, paura dell’acqua, incapacità di muovere parti del corpo, confusione e perdita di coscienza. Il virus è fortemente aggressivo interessando prevalentemente il Sistema Nervoso Centrale. Una volta che i sintomi compaiono, quasi sempre la malattia porta al decesso per paralisi respiratoria. Da considerare che prima della scoperta del vaccino i casi erano frequentissimi. Attualmente la rabbia, ogni anno, provoca da 26.000 a 55.000 decessi nel mondo; soprattutto interessanti i paesi dell’Asia e dell’Africa. E’ presente fortemente in Cina per via del fatto che spesso l’alimentazione cinese è costituita dal nutrirsi con animali selvaggi (pipistrelli ecc) venduti regolarmente vivi, nei vari mercati senza alcun controllo. Oggi, nei paesi occidentali, si hanno meno casi di rabbia per la tempestività della sieroprofilassi (immunoglobuline e vaccino) entro dieci giorni dopo essere stati morsi o graffiati da animali infetti; per la vaccinazione obbligatoria a cani, gatti, furetti; per la maggiore cura nella tenuta di animali domestici, soggetti a maggiori controlli periodici veterinari; per la lotta contro il randagismo. In Italia, l’obbligo del vaccino antirabbico per gli animali è decaduto nel 2013 quando il Ministero della Salute ha riconosciuto lo Stato Italiano indenne da rabbia (l’ultimo caso accertato risale al 14 febbraio del 2011). Ecco alcune norme comportamentali di prevenzione: non avere contatti con animali selvatici o randagi; contattare un ufficio di controllo (Guardia forestale, Polizia Urbana, Ufficio veterinario) quando si incontra un animale selvatico o randagio, soprattutto se si comporta in modo strano (con bava, irrequietezza, aggressività); se si è stati morsi da un animale, lavare la ferita con acqua e sapone per 10-15 minuti e rivolgersi a un medico per verificare se è necessaria la profilassi post espositiva. Si ricorda, infine, che il 28 settembre è celebra la “giornata internazionale della rabbia”, che promuove l’informazione, la prevenzione e l’eliminazione nel mondo della malattia
Dott. Rosario Colianni

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