L’ameba Naegleria fowleri è ghiotta di cervello umano. Entra dal naso e attraverso il nervo olfattivo raggiunge il cervello divorandolo letteralmente. La Naegleria fowleri è un microorganismo, esteriormente affine a un’ameba, che vive in acqua dolce a temperature variabili, incistandosi sotto i 10 °C e sviluppandosi in acque tiepide fino a 42 °C. Nell’acqua libera, se le caratteristiche ambientali divengono sfavorevoli, per esempio a causa dell’aumento di salinità o della scarsità di nutrienti, la forma amebica si trasforma e va alla ricerca di habitat migliori. La sintomatologia è rapidamente fatale con esiti di mortalità pari al 97% di casi, soprattutto perché non diagnosticata in tempo. Si inizia ad accusare nausea, vomito e forte emicrania quest’ultima via via sempre più intensa, febbre ed episodi convulsivi . In pochi giorni gli emisferi cerebrali diventano morbidi e gonfi, edematosi e meningi seriamente infiammate (meningoencefalite) con imminente stato comatoso Fondamentalmente l’ameba predigerisce il cervello sciogliendolo per poi succhiarselo con calma. L’ameba ha il suo habitat nelle acque, specie a temperatura superiori ai 10 °C, dei laghi, dei fiumi (specie nelle zone di ristagno), nei fanghi, nelle paludi e negli stagni. Per cui un bagno in acque dolci e tiepide potrebbe costarci il “cervello”. Come prevenzione evitare i bagni in acqua dolce (laghi, dighe, fiumi, stagni) o nel caso in cui si faccia, non respirare l’acqua (si consiglia di utilizzare i tappi chiudi narice) ed effettuare dopo il bagno lavaggi nasali con acqua marina (salata). Non fare mai il bagno in piscine non filtrate e non clorate. Attenzione a quelle piscine non clorate e poste nei giardini di casa senza filtraggio e con acqua non ricambiata e a lungo posta sotto il sole per diverso tempo. Infine molta attenzione ai fanghi per le cure termali che non devono mai penetrare nelle cavità nasali.
Dott. Rosario Colianni