Il treno museo di Villarosa racconta la storia del nostro territorio

Nel piazzale Giovanni Palatucci (ex scalo merci) attiguo alla stazione di Villarosa, troviamo su dei binari un treno con dei vagoni Rossi ..senza finestre ..con delle targhe una delle quali recita Breda 1943 Milano XXI. Questi vagoni color rosso sono il treno museo di Primo David. Sono I vagoni originali che sono serviti a trasferire gli ebrei verso il campo di concentramento della risiera di San sabba a Trieste. Museo unico nel suo genere in Europa in quanto non tratta di un solo argomento bensì tocca più temi. Quei temi cari a Primo David, il fondatore venuto a mancare pochi mesi fa, temi che ha scelto per fare un viaggio nella memoria attraverso gli stessi vagoni e gli oggetti che contengono. Un viaggio nella storia e attraverso la storia dei tanti oggetti carichi di ricordi, un tuffo nel passato e uno sguardo verso il futuro.

Un viaggio nel passato con le emozioni che scaturiscono da ogni singolo oggetto, perché quegli oggetti sono stati scelti tra i tanti proprio perché legati a una storia, a cominciare dall’aratro nel vagone della nostra civiltà contadina, legato al ricordo di un nonno che andava in campagna e la sera portava i frutti al nipotino che lo aspettava con ansia.. Poi il vagone che riproduce l’entrata in miniera.. una delle tante nostre miniere di zolfo, che ci fa ripercorrere la storia dei minatori, dei “ carusi”.. Si, perché in questo museo ancor più che approfondire la storia degli oggetti, attraverso gli oggetti si approfondisce la storia di coloro che quegli oggetti li hanno vissuti. D’altra parte la civiltà, la cultura non è fatta dalla storia degli oggetti, per quanto belli, ma è fatta dalla storia degli uomini che li hanno inventati ..usati ..dati al mondo.

Il treno museo di Villarosa racconta la storia del nostro territorio. Sulla falsa riga della storia della vita di Primo David si ripercorre la vita dei suoi avi ..minatori ..emigranti. Primo David che diventa ferroviere in Germania, che ingoia l’amaro boccone del pregiudizio, che trasforma l’astio ingiustificato in apprezzamento meritato, che fa tesoro di quello che vede e vive durante i suoi anni da emigrante, che diventa geniale quando si adopera per gli altri, per il suo paese, per realizzare i suoi sogni a dispetto di un mondo che a volte gli remava contro definendolo “sognatore visionario”. Il suo racconto ..il suo museo ..vuole essere un segno di gratitudine e di rispetto verso i suoi avi. Con questo museo Primo David ha dato nuova luce agli oggetti esposti con l’intento di trasformare il sentimento di” pietà” verso i nostri padri che hanno calpestato e vissuto questa terra, in un sentimento di “pietas”. Sperando così di indurre anche, soprattutto i giovani, a un momento di sana riflessione. Questo museo accenna alla storia del nostro paese, della nostra isola, attraverso i suoi piccoli tesori racconta soprattutto la storia dei siciliani che hanno partecipato spesso con umiltà alla realizzazione della nostra Italia, con sacrifici resilienza e passione.

Italia che spesso, troppo spesso, hanno dovuto abbandonare per raggiungere terre lontane e così diverse, lasciando sempre però un pezzo del loro cuore nel paese natio. La visita è accompagnata dalle spiegazioni di guide dell’associazione Amici del Treno Museo e è una tappa di conoscenza e di cultura di indubbia importanza sociale, tanto che è vivamente consigliata non solo alle più giovani generazioni ma anche a quella che ha vissuto l’esperienza del passato.

Ha collaborato Silvia Intile

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