Aidone: residenti quartiere Vanella lamentano la poco attenzione nei confronti del loro quartiere

Aidone. “Più attenzione per il nostro quartiere.” – è quanto chiedono i residenti di contrada Vanella per bocca di Rosario Filiddani. “Abbiamo avviato una raccolta di firme – spiega Filiddani- per palesare le nostre lamentele all’amministrazione comunale del fare chiedendo che ci sia più interesse nei riguardi della nostra zona”.

Le lagnanze esternate sono diverse, a cominciare dall’impianto di compostaggio di prossimità dei rifiuti organici, collocato a ridosso del parco giochi, installato diversi mesi fa (un altro è stato posizionato nella zona di via Marconi, accanto al campo sportivo comunale, dietro il Crocifisso). “Non è normale, come altre volte detto, che un impianto del genere, senza neanche uno studio di fattibilità della zona, sia stato collocato in un posto come quello individuato dall’ufficio comunale competente, all’interno dell’unico parco giochi del quartiere, vicino alle abitazioni. Dopo questo regalo che l’amministrazione ci ha fatto a Natale, vorremmo anche capire qual è lo scopo di questo impianto visto che non è stato ancora messo in funzione, così pure quello vicino al campo sportivo”. Altre lamentele riguardano lo stato e la pulizia del parco giochi, e non solo. “Il nostro parco giochi, ma anche il circondario- sottolinea Filiddani- sono totalmente dimenticati, con gli interventi di pulizia che sono inesistenti. Noi del quartiere vorremmo capire come mai i recenti lavori di pulizia del verde effettuati in diverse zone cittadine dalla forestale non sono stati eseguiti anche in questa nostra zona”. E aggiunge: ”Vorremmo anche lamentare la mancata trascrizione, ad oggi, delle strade delle varie traverse di via Cammarata all’anagrafe delle vie comunali, denominate da più di otto anni… Non ultimo, vorremmo anche segnalare le svariate interruzioni di corrente elettrica, in ore serali, che lasciano il quartiere al buio più totale mettendo a repentaglio la sicurezza e l’incolumità dei residenti e non. Ci sentiamo abbandonati”.
Angela Rita Palermo