giovedì , Gennaio 23 2025

Meditazione al Vangelo del 15 dicembre 2024

In questa terza domenica d’Avvento Dio ci invita alla Gioia perché la sua promessa di SALVEZZA è una certezza. Possiamo e dobbiamo credere e contare su un Padre che ci vuole così bene da essere FELICE per noi che crediamo e ci AFFIDIAMO in Lui. Un Padre che non fa disparità tra i figli anzi sacrifica il Figlio Divino per la salvezza di TUTTI. Un Padre che cerca sempre i figli senza mai stancarsi. Un Padre che perdona e che non ha pretese. Un Padre che è equo è geloso dei suoi figli (Es.34,14). Un Padre che è Felice del figlio che ritorna. Ritornare significa convertirsi dai peccati è dalle abitudini che offendono il Cuore del Padre. Difronte alla domanda della folla Giovanni il Battista risponde che bisogna amarsi e condividere il necessario con chi non ha, non rubare, non estorcere e soprattutto essere contenti del proprio salario e che dopo di lui verrà “Uno più potente di lui , che li battezzerà in Spirito Santo e Fuoco”. Paolo nella seconda lettura scritta ai Filippesi invita alla Gioia, dono dello SPIRITO SANTO, che non deve essere solo occasionale ma una costanza. Ciò avviene se la nostra Gioia è vissuta con Gesù ed è sempre presente nel nostro cuore, malgrado le nostre ansietà, preoccupazioni della vita che vanno combattute con la preghiera. La Gioia in Cristo deve essere il segno distintivo dei credenti. La Gioia scaturisce soprattutto con la carità e la preghiera che sono strumento per il dialogo con il PADRE DEL CIELO che è felice di ascoltarci e parlarci. Qual è l’effetto più grande della Gioia: LA PACE del cuore.

Rosario Colianni

M.M. Giovani Insieme della Rete Mondiale di Preghiera del Papa (ex Apostolato della Preghiera)

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