Il brano giovanneo delinea la vicinanza del Signore fatto carne per l’umanità. Il Verbo condivide con l’uomo gioie e dolori. Una grande intimità nel suo Amore infinito. Il Signore prende casa in mezzo alle nostre fragilità e si fa uno di noi nel cammino e nella storia. Il Padre Celeste ha voluto che il Verbo assumesse la condizione umana e condividere la sua vita con la sua creatura più bella che avesse creato: l’uomo. Gesù non viene a vivere sulla terra con potenza, segni prodigiosi, ricchezze e talenti soprannaturali ma nasce in mezzo agli uomini al freddo, povero, piccolo, indifeso per essere abbracciato da tutti. I primi ad Adorarlo furono i pastori, gente umilissima e povera, poi arrivarono i Re Magi, gente rispettabile e straniera, che non fecero mancare i loro doni. La presenza dei Re Magi indica un riconoscimento universale al piccolo Gesù che è appunto il “Re dell’Universo”. “Abbiamo contemplato la Sua Gloria, gloria come nel Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità”. A quanti lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio. Benedetto XVI ebbe a dire: “Coloro che credono nel nome di Cristo ricevono una nuova origine. L’origine stessa di Gesù Cristo diventa ora la nostra origine. La nostra vera genealogia è la fede in Gesù, che ci dona una nuova origine e ci fa rinascere in Dio a vita nuova”. Difatti come è riportato nei Filippesi (1,27) i cristiani, riconoscendo nella fede la loro nuova dignità, sono chiamati a condurre una vita degna del Vangelo di Cristo. Attraverso i sacramenti e la preghiera ricevono la grazia di Cristo e i doni dello Spirito che li rendono capaci di fare questo (CCC n 1692). BUON ANNO di GIOIA a tutti voi! A questo Bambinello offriamo i nostri doni.
Rosario Colianni
Del M.M. Giovani Insieme E della Rete Mondiale di Preghiera del Papa (Ex Apostolato della Preghiera)
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