Meditazione al Vangelo del 23 febbraio 2025

“A voi che ascoltate, io dico amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male”. Un comando di Gesù che sembrerebbe molto difficile da applicare nelle situazioni della vita! Mettere in pratica questo comportamento, da vero discepolo di Gesù, richiede un’esercitazione guidata da preghiera e Amore autentico. Un comando non impossibile! Gesù ci invita ad andare controcorrente alla legge che allora vigeva come regola del “taglione”: “Occhio per occhio dente per dente”. Penso che ancora oggi questa ultima regola è presente nelle nostre relazioni e tutti abbiamo un piccolo o un grande nemico. Gesù ci chiede un Amore Maturo ed Egli stesso morendo sulla Croce, dopo essere stato torturato nella Sua Amara Passione, disse: “Padre perdona loro perché non sanno quel che fanno”. Esempio che è stato seguito da tantissimi Santi martiri per la Fede. Gesù ci porta ad una riflessione: “che merito si ha nell’Amare una persona amica o che della quale si ci aspeta un contraccambio?” Invece diventa difficile Amare chi ci ha fatto un torto, un danno, una malevolenza, una persecuzione o chi ci ha ingannato, tradito o mostrato odio, invidia, superbia ecc. Gesù ci invita a reagire con la preghiera e il perdono. Giovanni Paolo II diceva che il Signore, quando saremo al suo cospeto, ci giudicherà in base all’ Amore. La conversione del nostro cuore dipenderà anche dalla preghiera di coloro ai quali abbiamo fatto del male. Pensare che un “nemico” si converta e si salvi anche lui, grazie alle nostre preghiere e il nostro perdono è indice di un cuore misericordioso, degno a sua volta del perdono del Signore per tute le sue manchevolezze. Spesso basiamo il nostro Amore su una base di convenienza: evitamo di fare del bene ad un fratello che non può ricambiare e “investiamo” tutto il nostro affetto o perdono ad un fratello con la speranza di essere contraccambiati. Già questa aspirazione del contraccambio ripaga le nostre considerazioni mentre chi Ama senza pretese e in maniera grande perdona, veramente e profondamente un “nemico”, a ripagare è il cielo. Concludo questa meditazione con la “legge del dono” di Lucio Anneo Seneca con la quale tutti dovremmo essere dono per tutti compresi quelli che ci hanno fatto del male:
“La legge del dono fatto da un amico ad amico è che l’uno dimentichi presto di aver dato, e l’altro ricordi sempre di aver ricevuto”.

Rosario Colianni

del M.M. Giovani Insieme e della Rete Mondiale di Preghiera del Papa (ex Apostolato della Preghiera)

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