Chiesa Madre. Prima cattedrale Normanna di Sicilia
Costruita tra il 1067 e il 1078 e consacrata al culto della VirginisPuerperae, la Chiesa Madre di Troina nacque allorché Ruggero d’Altavilla, dopo la conquista nel 1061, istituì la prima sede vescovile siciliana, dopo la lunga dominazione araba. Fin dall’inizio dotata di larghe rendite, fu chiesa palatina e, nel 1082, eretta a Cattedrale vescovile. Nel corso dei secoli ha subito dei rimaneggiamenti, che ne hanno modificato l’antica struttura: il primo risale al Quattrocento, il secondo all’età tardo barocca e l’ultimo al 1927. Di tali lavori, la torre campanaria e la facciata della chiesa ne sono una testimonianza. Di recentissima costruzione è il nuovo portone d’ingresso, un’opera in bronzo in cui sono scolpiti gli eventi principali della storia di Troina, della Chiesa e della vita del santo patrono San Silvestro. Architettonicamente, presenta un impianto a croce latina a tre navate. Le volte a botte e gli archi a tutto sesto decorati con stucchi e accompagnati da una serie di dipinti sulle pareti, donando alla chiesa un immagine classicheggiante. L’altare maggiore, proveniente dall’Abbazia di Santa Maria degli Angeli, è in marmo policromo. L’abside è affiancata da due cappelle laterali: quella di sinistra dedicata a San Silvestro, monaco basiliano, quella di destra al Santissimo Sacramento. Una ricca collezione di paramenti sacri e argenti che abbraccia i secoli XV-XIX. Tra i tesori custoditi spiccano il Bacolo abbaziale, il braccio reliquiario di San Marco e il corredo seicentesco del vescovo Vincenzo Di Napoli.
Oratorio del Santissimo Sacramento
Situato sotto la Chiesa Madre, corrisponde alla cripta e al transetto dell’antica cattedrale normanna. In origine dedicato al culto di Santa Lucia, era destinato al servizio del palatino. Verso la fine del XVI° secolo fu concesso all’Arciconfraternita dei Bianchi, che ne fece il proprio o ratorio. Nel 1088 papa Urbano II° vi celebrò messa e la predella in pietra innanzi all’altare porta l’iscrizione dell’avvenimento: “Praefuit Urbani II, Praesentia SedesnSacravit”. La predella in pietra davanti all’altare, portatrice di un’iscrizione che commemora il significativo evento in cui Papa Urbano II celebrò la messa nel 1088. “Praefuit Urbani II, Praesentia Sedes Sacravit” è inciso nella pietra.
Dipinto dell’Ultima Cena risalente al XVIII secolo, una testimonianza artistica delle rappresentazioni sacre che arricchiscono questo luogo di culto.
Chiesa dell’Immacolata
Edificata nella prima metà del Cinquecento sulle fondamenta di una delle tre torri fortificate della città-castello normanna, era intitolata a San Francesco d’Assisi e fu in uso fino al 1866 ai Francescani conventuali, che accanto vi avevano fondato il proprio convento. Nel 1605 i frati i frati concessero una cappella della chiesa alla Compagnia dell’Immacolata Concezione e nel 1953 la chiesa venne intitolata alla Vergine Immacolata. L’edificio, che nel tempo ha subito diversi rimaneggiamenti, presenta oggi un’unica navata con stucchi neoclassici ottocenteschi, mentre la torre campanaria conserva invece quasi intatta la robusta muratura dell’antico torrione normanno. I recenti lavori di restauro hanno portato alla luce una seicentesca gradinata interna, che collega la chiesa con una cripta sottostante, dove ancora sii conserva un putridarium utilizzato per la decomposizione dei defunti. Il portale principale e le decorazioni che risalgono al Settecento, caratterizzando la chiesa con un’eleganza artistica che si svela ad ogni passo. Struttura antica e torrione normanno: la struttura più antica su cui poggia la chiesa e si ammira il vecchio torrione della cittadella normanna, che racconta storie di antiche difese e ospitalità. L’ex convento fondato nel 1470 dai francescani conventuali. Attraverso il racconto delle antiche fonti, nel 1535 quando questo luogo accolse l’imperatore Carlo V dopo il suo viaggio a Tunisi.
Chiesa di Santa Lucia
Ubicata nell’omonimo quartiere, vene fondata nel XVI° secolo. Il muro meridionale è un frammento della cinta muraria, caratterizzata da strutture a scarpe e da allineamenti basamentali realizzati da grossi blocchi squadrati, provenienti dalla fortificazione ellenistica. Al suo interno, la chiesa conserva due dipinti del Seicento di San Francesco e San Silvestro e la statua lignea del Cristo risorto, realizzata da Filippo Quattrocchi nel 1743. La chiesa, che si inserisce armoniosamente nel contesto storico del quartiere Santa Lucia. L’edificio è un simbolo tangibile dell’eredità medievale di Troina. Statua lignea del Cristo Risorto (1743): questo capolavoro scultoreo aggiunge un tocco di spiritualità e bellezza al patrimonio artistico della chiesa. La vicinanza alla Porta di Ram, una delle quattro porte di accesso alla cittadella, conferisce a questo luogo un significato strategico e storico.
Chiesa di San Nicolò alla Piazza
La chiesa è l’ex-sede della confraternita del Monte di Pietà ubicata nel centro storico medievale del borgo di Troina vicino alla struttura sanitaria Oasi Maria Santissima.
E’ una delle più antiche e importanti chiese di Troina, essa infatti è antecedente alla venuta dei normanni, il cronista del Conte Ruggero, Malaterra, racconta infatti che qui fu trasportato il corpo del figlio del gran Conte morto per tifo a Siracusa, per essere seppellito nel portico della chiesa. Ciò presume che l’edificio era già esistente al quel tempo.
L’interno è costituito da un’unica navata e conserva tre prevoli dipinti ottocenteschi.
In anni recenti la chiesa è stata chiusa al culto e transennate per pericolo di crolli, ciò ha avviato una serie di richieste fondi per un generale intervento di restauro e di messa in sicurezza delle fabbriche.
Chiesa di San Giorgio
La Chiesa di San Giorgio, affacciata accanto al Campanile della chiesa Madre di Troina, è un gioiello architettonico edificato nel XIV secolo.
Originariamente fu la cappella dell’antico monastero delle Benedettine, un luogo intriso di spiritualità che, purtroppo, non si è conservato nel corso del tempo. Tuttavia, la chiesa di San Giorgio è qui a testimonianza di quell’antico monastero, mantenendo viva la sua eredità spirituale e artistica. La storia del Monastero delle Benedettine, di cui la chiesa era la cappella, attraverso le tracce ancora presenti nel Quarto di Donna Laura. Altari settecenteschi all’interno della chiesa, opere che raccontano la devozione e l’arte di quell’epoca, donando un’atmosfera di sacralità al luogo. Il Crocifisso in legno e stucco in stile barocco, una testimonianza artistica che arricchisce la chiesa con la sua maestria e la sua espressione spirituale. La cripta, recentemente ritrovata e ricavata da una cisterna romana, aggiunge un alone di mistero e storia al tuo viaggio attraverso questo luogo sacro.
Chiesa di San Nicolò a Scalforio
Immergiti nel cuore del quartiere Scalforio, una zona che racchiude le tracce medievali della storia di Troina. La Chiesa di San Nicolò a Scalforio, risalente al periodo medievale, si erge come un simbolo tangibile di continuità storica. Scopri gli elementi distintivi di questo luogo sacro, tra cui una suggestiva torre campanaria e un arco che rivela il sistema di accesso nella parte bassa della città. Torre campanaria con sottopassaggio questo elemento architettonico potrebbe essere stato una delle porte di accesso alla cittadella normanna, la porta di San Nicolò, offrendo una panoramica affascinante del passato medievale. Arco di Scalforio: un esempio eloquente di sistema di chiusura nella parte bassa della città. Questo elemento non solo aggiunge un tocco caratteristico, ma rivela anche l’ingegnosità architettonica dell’epoca. Altare principale e i quattro altari laterali, risalenti al Settecento testimoniano lo stile artistico e architettonico di un’epoca passata. Il patrimonio artistico della chiesa, custodisce quattro dipinti ad olio su tela, un Crocifisso ligneo del Settecento e una scultura più recente (la Madonna di Pasqua).
Chiesa di San Silvestro
Costruita originariamente dai basiliani per accogliere i monaci del cenobio di Sant’Elia, questo luogo sacro è permeato di devozione e testimonianze del passato. Attraverso crolli e rimaneggiamenti, la Chiesa di San Silvestro è un monumento alla resilienza e alla continuità spirituale.
Architettura basilicale a tre navate: ammira l’imponente struttura basilicale a tre navate della chiesa, che racconta storie di antica devozione e adattamenti attraverso i secoli.
Statua di San Silvestro: la pregevole scultura in marmo bianco, un capolavoro riferibile alla scuola del Gagini. La statua, collocata nella cappella del santo a sinistra del transetto, è sormontata da un baldacchino, creando un’atmosfera di sacralità e venerazione.
Fercolo di San Silvestro (1736): contempla il capolavoro della scultura barocca italiana, il fercolo di San Silvestro, noto come “A Vara”. Realizzato in argento e bronzo, questo tempietto con archetti e colonnine rappresenta i momenti salienti della vita del santo attraverso medaglioni d’argento. Gli stemmi delle famiglie troinesi più autorevoli contribuiscono a raccontare la storia di questa straordinaria opera d’arte. Cappella sulla viva roccia: esplora la cappella costruita direttamente sulla viva roccia, che, secondo la tradizione agiografica, corrisponde al sepolcro di San Silvestro. Questo luogo è intriso di significato spirituale e rappresenta un punto di connessione con la vita del santo. Rimaneggiamenti sotto Ferdinando IV: apprezza i dettagli dei rimaneggiamenti avvenuti nel 1801 sotto Ferdinando IV, come testimoniato da una lapide e un cartiglio sull’arco interno della chiesa. Questi interventi conferiscono alla chiesa un carattere unico e una continuità attraverso le epoche.
Monastero di Sant’Agostino
La storia antica del Convento e della Chiesa di Sant’Agostino, situati su un pianoro a nord dell’abitato di Troina. Risalente alla fine del Quattrocento, nonostante i rimaneggiamenti ha mantenuto la sua imponenza e importanza spirituale, diventando un’icona dell’architettura neoclassica. La struttura ottagonale della chiesa, un capolavoro architettonico del Settecento. Il prospetto, con due ordini architettonici di stile neoclassico, presenta dettagli come paraste, cornici ed elementi decorativi in arenaria locale, offrendo una prospettiva unica della storia artistica del luogo. La sagrestia della chiesa, dove una lastra tombale rivela l’esistenza di una cripta cimiteriale. Questo spazio sottostante aggiunge un elemento di mistero e connessione con il passato, fornendo un’opportunità di immergersi nella storia sepolta. Tre tele, firmate dall’artista Salvatore Infantino e risalenti al 1841, che arricchiscono l’interno della chiesa con la loro bellezza e significato artistico. Queste opere offrono una finestra sulla creatività dell’Ottocento e sulla connessione tra arte e devozione.