L’Istituto Omnicomprensivo “Don Bosco – Majorana” di Troina, grazie ad un progetto ideato da un proprio docente, il prof. Giuseppe Calabrese, vince il Leone d’Argento della Biennale di Venezia, nell’ambito di un concorso per l’anno 2024/2025 bandito dalla stessa Fondazione per la sezione creatività. Un riconoscimento che arriva per il progetto “L’immaginario viaggio dell’Orbignolo. Le 44 carte delle creature fantastiche per colmare l’ineguaglianza valorizzando la diversità”. Il progetto, ispirato al romanzo “Il castello dei destini incrociati” di Italo Calvino, rappresenta un viaggio, attraverso la dimensione artistica e creativa, nell’immaginario degli alunni, per promuovere la cultura dell’inclusione e la comprensione reciproca tra studenti con diverse abilità e un retroterra culturale, religioso ed economico differenti. Un progetto ben riuscito che ha catturato l’attenzione della Giuria della Biennale di Venezia. L’IO “Don Bosco- Majorana” è composto da 8 scuole, di tre differenti paesi (Troina, Cerami e Gagliano) dislocate in 5 plessi e negli ultimi anni le varie classi sono diventate piuttosto multietniche. I partecipanti al progetto sono stati le classi 2A e 3A della scuola secondaria di primo grado di Troina e di Cerami e le classi 2A e 2B della secondaria di primo grado di Gagliano. Al progetto, ha collaborato un gruppo di alunni della scuola secondaria di primo grado di Leonforte. Ideatore del progetto il docente di arte e immagine, Giuseppe Calabrese, con la collaborazione di altri suoi colleghi: Alessandro Linguanti, Letizia La Ferrera, Valeria Caputo; Rosalba Rosano, Nadia Caruso, Concetta Ciurca (Dirigente dell’I.C. di Leonforte). “L’attività didattica – dice Giuseppe Calabrese (al suo secondo Leone D’Argento) – è nata qualche anno fa proprio all’interno di una classe veramente speciale, con Gabriele, un ragazzo affetto dal disturbo dello spettro autistico.
Gabriele disegnava animali con stereotipie grafiche piene di energia e vitalità. Così, ho iniziato un’interlocuzione grafica con lui. Poi ho fotocopiato alcuni bozzetti e li ho consegnati ai suoi compagni di classe che a loro volta aggiungevano altri segni, altri dettagli, nuove esperienze, la loro porzione di anima. Tra le creature immaginarie ideate tutti insieme l’Orbignolo, forse perché era quello che per tutti noi rappresentava il mondo di Gabriele. L’Orbignolo divenne – conclude Calabrese – la nostra mascotte e ora è diventata la prima carta dell’immaginario viaggio, quella che ci ha indicato il cammino e che ci ha portato a questo prestigioso risultato”. “Questo riconoscimento – aggiunge con soddisfazione la Dirigente dell’IO, Mariangela Santangelo – rappresenta un’importante conferma della qualità del lavoro svolto dai nostri studenti e docenti e premia l’impegno della scuola nel promuovere un’educazione innovativa ed inclusiva”. Il progetto verrà premiato ufficialmente nelle prossime settimane direttamente a Venezia.
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