Aidone. Al museo regionale di Aidone, si è svolta la manifestazione celebrativa del nuovo allestimento della sala che espone gli Acroliti di Demetra e Kore e la Testa di Ade. Un omaggio al ritorno, nel loro luogo di origine, dei preziosi reperti, trafugati dal sito archeologico di Morgantina, alla fine degli anni ’70 del secolo scorso, e restituiti dal John Paul Getty Museum di Malibù, in California. Gli Acroliti del VI sec. a.C., due preziose statue raffiguranti Demetra e Kore, sono state restituite nel 2009 mentre la Testa di Ade, ribattezzato Barbablù, per il colore dei riccioli della barba, di età ellenistica, è rientrata nel 2016.
Il nuovo contesto suggestivo ricrea un’atmosfera di misticismo e suggestione con l’intento di avvicinarsi il più possibile alla sacralità del santuario in cui erano collocate già in epoca greca arcaica e quella ellenistica e prevede un ambiente che ricorda un sacello per gli acroliti, una nuova vestizione delle dee Kore e Demetra, una nuova illuminazione e infine una musica di sottofondo adatta all’atmosfera. Le preziose opere trovano così una rinnovata collocazione, dopo anni di lunghe battaglie diplomatiche e giudiziarie. “Il museo regionale di Aidone oggi riesce ancor meglio e con più enfasi a raccontare la storia di questi reperti dal trafugamento al loro ritorno nella nostra Sicilia – ha detto l’assessore ai Beni culturali e identità siciliana Francesco Paolo Scarpinato – Un museo pensato non più solo come custode della storia, della memoria, della bellezza, ma che diventa anche luogo simbolo di legalità». Grazie alla sponsorizzazione di International Inner Wheel Italia Distretto 211, per l’occasione, è stata realizzata, una nuova teca espositiva che ha consentito di ricongiungere la testa di Ade, in terracotta policroma, ai suoi riccioli. I visitatori potranno così conoscere ed affascinarsi al racconto della vicenda del suo trafugamento: grazie al presunto legame (poi verificato) tra l’opera, al tempo esposta al John Paul Getty Museum di Malibù, in California, e una serie di riccioli custoditi nei depositi del museo di Aidone, è stato possibile far rientrare il reperto in Sicilia, dopo complesse attività investigative e diplomatiche. Due archeologhe, Serena Raffiotta e Maria Lucia Ferruzza, hanno raccontato questa storia e la successiva collocazione della testa di Ade nel museo regionale di Aidone. L’allestimento delle due Dee (Kore e Demetra) è stato effettuato sotto la consulenza diretta della stilista siciliana Marella Ferrera. «Tutto ciò si è reso possibile grazie alla creazione di una rete tra pubblico e privato – ha detto il direttore del Parco archeologico di Morgantina e della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, Carmelo Nicotra – accomunata da un unico sentire: la valorizzazione di questi straordinari capolavori dell’arte greca e la promozione di un luogo unico al mondo, che merita di essere conosciuto e visitato. Tra le opere preziose presenti nel museo, ricordiamo anche la Dea di Morgantina, ubicata nello stesso piano terra del sito. Desidero per questo ringraziare tutti coloro che si sono prodigati per il raggiungimento di questo importante traguardo”.
Angela Rita Palermo
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