“La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai”. Gesù, con questo invito, manda in missione i suoi discepoli in ogni parte del mondo. Con questo “ANDATE”, Gesù diffonde la sua Parola di salvezza tra i popoli e avverte anche sulla difficoltà della missione:
“Vi mando come agnelli in mezzo ai lupi”. Ancor oggi, questi “lupi” sono presenti nella nostra società con un modo di vivere, direi “aggressivo” e “malvagio”, pronti al soddisfacimento dei desideri montani, della sete di potere e del senso smisurato di grandezza; pronti a sbranarsi tra loro e divorare chi non è come loro.
“Non portate borsa, né sacca, né sandali”. Chi lavora per la missione, nella vigna del Signore, non deve porsi il problema dei bisogni materiali. Perché Dio Padre Celeste non fa mancare nulla, assolutamente nulla, con la Sua Divina Provvidenza. Una Divina Provvidenza che vede tutti i bisogni! A tal proposito è bellissima la testimonianza di servi di Dio che hanno sviluppato progetti grandiosi, senza possedere neppure uno spicciolo, ma tanta fiducia verso “il datore di lavoro”.
“In qualunque casa voi andrete, prima dite: “Pace a questa casa”: Quando il Signore apparve, a porte chiuse al cenacolo, per prima cosa disse: “Pace a Voi”. Questa Pace deve essere insita in noi come riflesso della sua Luce: Pace tra gli uomini di buona volontà. Questo passo mi riconduce anche alle prime parole pronunciate dal nostro Papa, Leone XIV, a Piazza San Pietro, in occasione della sua elezione: “Pace a voi”. Ogni discepolo del Signore, per prima cosa, deve invocare la Pace se la si vuole trasmettere come primo e grande Dono del Signore Risorto.
“Chi lavora ha diritto alla sua ricompensa”. Diceva San Giovanni Bosco: “Dio, è il più generoso datore di lavoro che ci sia”.
Rosario Colianni
del M.M. Giovani Insieme e della Rete Mondiale di Preghiera del Papa (ex apostolato della Preghiera)