Quali saranno i futuri scenari energetici a scala globale? Come si potranno utilizzare energie alternative a quelle tradizionali per far fronte ai nostri fabbisogni? Come gli studi del settore possono essere utilizzati per comprendere meglio il nostro quotidiano?
Ci prova a spiegarlo nel suo ultimo lavoro il professor Maurizio Cellura, licatese di nascita, e professore ordinario di Fisica tecnica ambientale presso l’Università di Palermo, coordinatore di numerosi progetti internazionali di ricerca di grande valore scientifico.
Maurizio Cellura converserà, con il sociologo e giornalista licatese Francesco Pira il prossimo martedì 20 agosto 2013 alle 19 a Licata, al Caffe Letterario.
Presenterà il libro che firma con altri docenti ed esperti del settore come Marco Ferraro, Marina Mistretta e Paolo Principi. Oltre al sindaco, avvocato Angelo Balsamo, che porterà il saluto della città, interverrà anche l’economista ambientale, professor Luciano Canova, docente della Scuola dell’Eni di Milano. A fare gli onori di casa i titolari del Caffe Letterario, Giuseppe Patti, Alfredo Quignones e Luigi Cellura.
Il libro affronta da diverse angolazioni il gravoso problema dell’eccessivo consumo di energia e di come oggi debba cambiare il modus operandi nella progettazione, costruzione e utilizzo degli impianti per produrre energia in riferimento di quelle che sono le direttive europee. Un pomeriggio interessante dunque per la conoscenza su questo particolare tema rivolto a amministratori pubblici, imprenditori, professionisti e anche singoli cittadini.
“Sono molto felice – sottolinea Francesco Pira, docente di comunicazione all’Università di Messina – di proporre con gli amici del Caffe Letterario, dopo il successo della presentazione degli ultimi due romanzi di Giuseppe Casa, questo nuovo appuntamento di alto spessore culturale sia per la qualità degli ospiti che per l’argomento di sicuro interesse comune”.
Secondo quanto spiega il professor Cellura nella sua introduzione al volume : “ è fondamentale formulare giudizi scientifici rigorosi e affidabili, equilibrati e trasparenti evitando la critica accettazione di risultati che scaturiscono da software e da database che appaiono scatole nere, che forniscono inventari, che vanno interpretati e non impiegati per stabilire gerarchie fondate su piedi d’argilla, fragili perché insufficientemente analizzate”.