- Q – Enna. La maggioranza consiliare va alla guerra
Abbiamo letto uno strano e meraviglioso comunicato stampa dei “Gruppi di Maggioranza Consiliare” ovvero “Maggioranza consiliare a sostegno dell’amministrazione” (secondo le diverse fonti) che lancia un grido di dolore contro gli “sciacalli” che avrebbero tentato di “sgambettare l’avversario politico con proposte dal vago sapore autoritario ed antidemocratico”.
Per cominciare cerchiamo di capire qualche cosa. Si tratta sicuramente della maggioranza del Consiglio Comunale di Enna che scrive, per il resto siamo vaghi perché gli articoli che lo riportano non sono unanimi sulla firma. Noi, per non sbagliare, la attribuiamo alla “solida maggioranza” che sostiene l’attuale amministrazione. Non crediamo che l’abbiano firmata materialmente tutti i consiglieri che ne fanno parte ma probabilmente l’avranno condivisa.
Abbiamo altri dubbi, perché ignoranti della chiara politica ennese, su quali forze politiche ne facciano parte, visto che sul sito del Comune non siamo riusciti a individuare (sicuramente per la scarsa dimestichezza che abbiamo) l’ultima versione dei gruppi rispetto a quelli che a suo tempo erano le liste candidate alle elezioni.
Solo per sintetizzare e senza offesa, diciamo che questa “Maggioranza consiliare” è una specie di grande Gruppo Misto con tanti capogruppetti, che sostiene il Sindaco Di Pietro.
È certo che in questo momento così grave ancora una volta non è il Sindaco a parlare. Come ha scritto qualche settimana fa uno di noi (vedi Q/Sobrietà), “per la verità il nostro sindaco non ama molto la comunicazione istituzionale. Anche nei momenti più drammatici della storia cittadina di questo quinquennio è stato molto riservato e contenuto”.
Al posto suo parlano altri. E questa volta non sono né gli assessori e nemmeno le forze politiche ma la sua “solida maggioranza”. (Generalmente quando si aggiunge un aggettivo non richiesto è perché non si è molto sicuri. E visto che l’estensore materiale del comunicato ci pare di valore, sarà proprio così).
Ma questi sono dettagli. L’altra verità è quella che traspare dal testo. Questo è il momento del coraggio, e “il sindaco gestisce questa emergenza con coraggio e determinazione”. Ad esempio chiudendo una città già chiusa dalle disposizioni nazionali e regionali, per cui nessuno se n’è accorto. O provando ad aprire la villa ai più fragili (senza molto clamore per la verità e senza reazioni di fronte al diniego prefettizio). Cose certamente meritevoli ma non tali da farlo diventare un eroe.
E a proposito di eroi (quelli veri), assieme a forze dell’ordine, commessi, riders etc., ci sono certamente e in primissima fila i medici, gli infermieri e il resto del personale sanitario (non solo quelli che sono impegnati in politica). Quello che non capiamo è perché alcuni medici che militano nella loro “squadra politica” debbano essere tirati in ballo per qualcosa che non è di loro competenza: accollare all’Umberto I° il ruolo di Ospedale COVID, come riporta il comunicato. La competenza è semmai del Direttore Generale dell’ASP, che ha già i suoi problemi per questo. E soprattutto cosa c’entra il dovere dei singoli con l’appartenenza politica?
Un’altra cosa sicura è l’argomento di fondo: da qui non ci schiodate, anche se è prossima la scadenza del prodotto siamo ancora commestibili almeno fino all’autunno inoltrato. Proprio ora che c’è da soddisfare “persino i bisogni primari dei cittadini” con gli aiuti alimentari gestiti direttamente dalla protezione civile comunale e non dall’Assessore alle politiche sociali o dalla Caritas o da chi comunque conosce bene quali sono le famiglie veramente bisognose. Sarà per questo che, sfidando ogni prudenza, si riunisce ogni giorno il COC (a cui va comunque il nostro ringraziamento), che ci comunica i dati estrapolati da quelli della Regione e poco altro?
Ma torniamo al povero Di Gangi, o a chi per lui, accusato di essere “commissariante” (colui che commissaria o che vuole il commissario).
Sempre per la scarsa dimestichezza con il web non siamo riusciti a trovare traccia scritta di questa richiesta di commissariamento dei comuni per lo slittamento del voto dovuto al Covid 19, né dal Di Gangi né da altri, però crediamo alla parola della maggioranza.
Di loro che si sono fatti commissariare sul piano regolatore generale, grazie (se non ricordiamo male) al sollecito dell’Assessore comunale al ramo, che si è rivolto a Palermo anziché rispondere alle obiezioni della minoranza. Loro che in quella occasione non hanno definito il funzionario regionale “uno sceriffo forestiero” oppure “un burocrate nominato dalla regione con logiche che non vogliamo neanche immaginare”, ma lo hanno ringraziato pubblicamente. Forse perché non c’era nulla da immaginare.
Ma il Governo regionale è politicamente vicino o lontano da questa Amministrazione? L’Assessore regionale alla Salute voleva o non voleva commissariare l’ASP? Ma Comune e ASP sono amici o avversari? In assenza di notizie certe sulle effettive appartenenze politiche, andiamo avanti.
La morale di tutto questo è nel comunicato. Con toni drammatici e qualche eccesso oratorio, l’autore ci fa presente che mentre “la stragrande maggioranza sta chiusa a casa e si sacrifica nell’interesse dell’umanità”, loro che sono solo la maggioranza (non stragrande per fortuna ma solo quanto basta) ritengono “sgradevole ed offensivo parlare di politica ed innescare polemiche tra le forze politiche”.
Qui non si parla di politica né di sesso (anche se non siamo inglesi) e non si innescano polemiche, è chiaro?
Di Gangi! La prossima volta tienilo presente. E soprattutto quando provi a fare attentati alla democrazia o maldestri sgambetti, fatti vedere e sentire da tutti, anche dalla stragrande maggioranza di persone che stiamo a casa. Almeno avremo subito di che cosa parlare e di che cosa scrivere, anziché aspettare questi strani comunicati stampa!
Q – G.L. Borghese
Link news di riferimento
Q – LA SOBRIETA’
PS – A chi credeva che era tutta un’invenzione consiglio di dare uno sguardo al titolo del libro di Giuseppe Barcellona, “Q L’enigma del Messia”, Edizioni La Zisa.
Q è la quindicesima lettera dell’alfabeto italiano e la diciassettesima di quello latino ed è l’unica lettera che nella nostra lingua non si può leggere da sola, se non accompagnata dalla “u”.
In questa ottica Q è una lettera “singolare”, nel senso di particolare, unica, e “plurale” nel senso che non può stare da sola.
Q è pure il titolo di un romanzo scritto da quattro autori sotto lo pseudonimo multiplo di Luther Blisset, e che si definiscono “nucleo di destabilizzatori del senso comune”.
Q è dunque “plurale” anche in un senso più ampio. Lascerà di volta in volta a voi lettori informatici il compito di completare ed interpretare, secondo la vostra libera scelta o inclinazione politica, le provocazioni che vi verranno proposte dall’autore, un ennese che da lontano ma puntualmente segue, attraverso internet, gli eventi che travagliano questa terra.
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